Le spese sanitarie rappresentano una voce significativa nel bilancio di ogni famiglia. L’importanza della salute, innegabile e prioritaria, porta individui e famiglie a destinare una porzione sempre maggiore delle proprie risorse economiche alla copertura di spese mediche, sia previste che impreviste.

E le famiglie in difficoltà economiche risentono ancor più del peso. Gli aiuti non sono tanti. I tagli alla sanità ci sono stati e continuano a esserci.

A proposito di sostegno economico alle famiglie per affrontare le spese sanitarie, giunge in redazione un quesito.

“Salve, sono percettore di assegno inclusione. Ho, quindi, la carta inclusione. Doveri portare mio figlio a fare degli esami di laboratorio (analisi del sangue e altri accertamenti). Posso utilizzare la carta di inclusione per pagare dette spese?”

Il pagamento dell’assegno inclusione

L’assegno inclusione (ADI) è un sostegno economico mensile che spetta ai nuclei familiari che rispettano determinati requisiti di residenza, cittadinanza, soggiorno e ISEE. Possono averlo solo i nuclei familiari in cui sia presente almeno un soggetto tra i seguenti: minore di età, disabile, persona con almeno 60 anni di età, soggetto in disagio sociale.

Per averlo bisogna fare domanda all’INPS. La domanda assegno unico la si può fare anche tramite CAF e Patronato. Il pagamento avviene con accredito mensile sulla carta inclusione. L’accredito è per 18 mensilità, rinnovabili (previa sospensione di un mese) per altre 12 mensilità.

La carta inclusione la si può utilizzare solo per acquistare determinati beni e servizi. La si può usare anche per pagare le utenze luce, acqua, gas, ecc. e per fare un bonifico al mese per pagare l’affitto di casa o la rata del mutuo. Con la carta inclusione si può prelevare in contanti, fino a 100 euro al mese. L’importo prelevabile aumenta in funzione della c.d. scala di equivalenza.

Carta inclusione: si possono pagare le spese sanitarie?

Con riferimento ai beni e servizi acquistabili con la carta di inclusione si tratta certamente di quelli di prima necessità.

Quindi, cibo, bevande, abbigliamento, ecc.

La normativa di riferimento e le FAQ sull’assegno inclusione del Ministero indica il dettaglio dei beni e servizi NON acquistabili con la carta. Si tratta dei seguenti:

  • giochi che prevedono vincite in denaro o altre utilità;
  • sigarette, anche elettroniche, e derivati del fumo;
  • giochi pirotecnici;
  • prodotti alcolici;
  • armi;
  • materiale pornografico e beni e servizi per adulti;
  • servizi finanziari e creditizi;
  • servizi di trasferimento di denaro;
  • servizi assicurativi;
  • articoli di gioielleria;
  • articoli di pellicceria.

Sono infine vietati: gli acquisti presso gallerie d’arte e affini; in club privati; il noleggio e il leasing di navi e imbarcazioni da diporto, nonché servizi portuali.

Tutti i beni e servizi non rientranti nella categoria degli esclusi si possono acquistare con l’ADI. Dunque, il lettore può utilizzare la carta inclusione per pagare le spese sanitarie del figlio.