Quali sono i termini entro i quali Equitalia deve notificare la cartella esattoriale per evitare la decadenza della stessa? La legge prevede dei termini di decadenza che variano in base al tipo di credito da riscuotere: Equitalia, quindi, deve notificare la cartella esattoriale entro tale termine per poter effettuare la riscossione mediante il ruolo.
Decadenza e prescrizione, però, non sono la medesima cosa: la prescrizione interviene quando dopo un certo pediodo l’ente non notifica alcun atto che vada ad interrompere la prescrizione a cui, appunto, consegue la impossibilità di pretendere il pagamento.
Decadenza cartella esattoriale: ecco i termini
Per quel che riguarda Iva, Irpef e altri tributi erariali, la cartella esattoriale deve essere notificata, pena la decadenza, entro il 31 dicembre:
- del terzo anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione o a quello di scadenza del versamento dell’unica (o dell’ultima) rata se il termine per il versamento scade oltre il 31 dicembre
- del quarto anno successivo a quelli di presentazione della dichiarazione del sostituto di imposta
Per Ici, Imu, Tosap, Tari, Tarsu e altri tributi locali la cartella esattoriale deve essere sempre preceduta da avviso di accertamento. La decadenza interviene in maniera diversa per tributi posteriori o successivi al 2007.
Dal 1 gennaio 2007, infatti, vige l’obbligo di notifica dell’accertamento entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui la dichiarazione o il versamento dovevano essere effettuati. Per i tributi precedenti al 2007, invece, entro il 31 dicembre del terzo anno successido a quello di presentazione della denuncia ed entro il 31 dicembre del quarto anno successivo a quello in cui la denuncia doveva essere presentata in caso di omessa dichiarazione.
Per quel che riguarda, invece, le multe per le violazioni del codice della strada la notifica della cartella deve avvenire entro 2 anni dalla data di consegna del ruolo da parte del Comune ad Equitalia.