Niente sanatoria, niente rottamazione, e le cartelle esattoriali continuano il loro pericoloso iter per i contribuenti. Avere a che fare con le cartelle esattoriali, a meno di non provvedere al pagamento, è pericoloso. Alcuni contribuenti hanno subito il pignoramento dello stipendio o della pensione a causa delle cartelle esattoriali. Altri hanno subito il pignoramento con blocco del conto corrente o il fermo amministrativo di una o più auto.

Chi non vuole incorrere in queste problematiche ma non può pagare, può scegliere quello che a tutti gli effetti è un piano B.

Può infatti chiedere la dilazione delle cartelle, che possono essere pagate a rate. Con alcune novità da parte del governo, queste rate potrebbero diventare ancora più convenienti in futuro.

Cartelle esattoriali a rate, ecco tutte le soluzioni

La rottamazione delle cartelle è scaduta e le domande per la definizione agevolata dei ruoli sono scadute il 31 dicembre 2023. Anche se si parla di una nuova rottamazione, pare che il governo voglia rendere questa novità disponibile solo per i contribuenti che avevano aderito alla precedente e sono decaduti per non aver pagato le rate. Una sorta di riapertura dei termini per chi ha perso il beneficio della precedente sanatoria, includendo magari anche cartelle precedentemente escluse, come quelle diventate ruolo dopo il 30 giugno 2022. Chi non ha aderito alla vecchia sanatoria ora può solo pensare a chiedere una rateizzazione ordinaria all’Agenzia delle Entrate.

Come funzionano le rate delle cartelle esattoriali oggi

Le rate, sia come numero che come importo, si basano sull’ammontare complessivo del debito, e non possono essere inferiori a 50 euro ciascuna. La durata massima delle rate può arrivare a 72 mesi. Infatti, mentre le rate della rottamazione sono trimestrali, quelle della rateizzazione ordinaria sono mensili. Oggi il piano di dilazione massimo può arrivare a 6 anni, a meno che non si dimostri una grave situazione economica e reddituale del contribuente e del suo nucleo familiare.

In questo caso, il contribuente titolare delle cartelle esattoriali può ottenere fino a 120 rate mensili, spalmando il debito su 10 anni.

Come funzioneranno le rate delle cartelle esattoriali domani

Si parla di modifiche alla riscossione nell’ambito della riforma fiscale, che includerà anche la riforma della riscossione. Tra le novità discusse, c’è l’estensione dei benefici delle 120 rate anche a chi non è in evidente crisi economica o non può dimostrare di esserlo. Tuttavia, l’estensione delle 120 rate dovrebbe essere introdotta gradualmente, passando prima a 84 rate, poi a 96, e così via. Questa novità dovrebbe entrare a regime dopo il 2030, ma fin dal 2025 potrebbe essere concessa a tutti la possibilità di arrivare a 84 rate. Tuttavia, queste sono solo indiscrezioni, e bisognerà attendere gli atti definitivi per verificare se tutto ciò che si sente dire diventerà realtà.

L’istanza direttamente all’Agenzia delle Entrate

Resta il fatto che la soluzione per gestire i debiti e le cartelle esattoriali è la rateizzazione ordinaria. Tutti possono aderirvi facilmente, andando direttamente a uno sportello dell’Agenzia delle Entrate Riscossione e chiedendo la dilazione, oppure facendo tutto online tramite l’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate Riscossione. Basta autenticarsi con SPID, CIE o CNS e presentare l’istanza con il formulario predisposto.

Il contribuente può chiedere il numero di rate desiderato tra quelle previste in base all’ammontare del debito. Come accade allo sportello, anche via telematica l’esito è istantaneo. Sulla propria email o tramite la procedura del sito, si potranno scaricare e ricevere le cartelle di ciascuna rata con il piano di rientro e le scadenze previste.