A luglio, per un motivo oggettivo, la rottamazione delle cartelle ritornerà ad interessare l’opinione pubblica. Il motivo è presto detto: il 31 luglio scade la quinta rata della rottamazione quater. Questa è la rata che i contribuenti hanno chiesto presentando una domanda entro il 30 giugno 2023.

Ma già si parla di una nuova sanatoria delle cartelle, forse con un nome classico. Parliamo quindi di rottamazione cinque, perché si tratterebbe della quinta versione della sanatoria. Si fanno già due ipotesi su questa nuova misura a favore dei contribuenti indebitati con l’Agenzia delle Entrate Riscossione.

Ecco di cosa si tratta.

Cartelle esattoriali: in arrivo la rottamazione cinque in due versioni

La rottamazione quater è giunta alla quinta rata di un piano che molti hanno chiesto in 18 rate, quindi è ancora lunga. Nonostante ciò, arrivano le prime ipotesi di una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali. Più che di una nuova ripetizione della domanda, si parla di una riapertura dei termini della vecchia, con una buona nuova: potrebbero aumentare i contribuenti che otterranno lo sconto della rottamazione quater, o i debiti da rottamare potrebbero essere più numerosi rispetto alla versione originaria.

Come funziona la rottamazione delle cartelle e perché si parla di una nuova versione da lanciare

Con la rottamazione quater, i contribuenti hanno potuto rottamare le cartelle esattoriali diventate ruolo fino al 30 giugno 2022, risparmiando su sanzioni, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e aggio di riscossione. Uno sconto importante, con la possibilità di pagare a rate. Infatti, la rottamazione quater ha permesso un piano di dilazione in 18 rate con scadenze trimestrali fino a novembre 2027.

Molti contribuenti hanno avuto difficoltà a pagare le rate, soprattutto le prime due di ottobre e novembre 2023, che dovevano corrispondere al 20% del debito complessivo (il 10% a rata). Anche per le nuove rate, molti si sono trovati nell’impossibilità di pagare, decadendo dalle agevolazioni previste dalla rottamazione quater.

La decadenza, la riapertura dei termini e tutte le altre novità sulla sanatoria

Anche il mancato pagamento di una sola rata della rottamazione quater porta alla decadenza dal beneficio. Nonostante la domanda presentata e accolta, e nonostante il pagamento delle prime rate, alcuni contribuenti si sono trovati penalizzati per non aver pagato una rata scaduta o per averla pagata oltre i 5 giorni di tolleranza previsti.

Adesso il governo sembra fermamente deciso a ripartire, magari riaprendo i termini per i decaduti dalla precedente rottamazione. Riaprire i termini significherebbe ridare la possibilità di godere dei benefici della rottamazione a quanti erano decaduti. Se questa sarà la linea, chi riuscirà a pagare le rate scadute potrebbe riottenere i benefici della sanatoria.

Rottamazione cinque in arrivo, ecco come sarebbe

Ma la via più interessante è un’altra: parliamo della possibilità che siano estesi i benefici anche a cartelle più nuove. Infatti, verrebbe offerta la possibilità di rottamare anche debiti esclusi dalla precedente versione della rottamazione. Attualmente, sono stati rottamati solo i debiti fino al 30 giugno 2022; solo le cartelle affidate all’Agente della Riscossione entro quella data hanno potuto godere dell’agevolazione. Quelle più recenti no. Ecco quindi che si parla di estendere la rottamazione anche ad altre cartelle, oltre a quelle delle vecchie rottamazioni.