Introdotta dal decreto legislativo 23/2011, la cedolare secca è un regime (opzionale) che consente ai locatori di pagare un’imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle relative addizionali, calcolata sul canone annuo, insieme alle imposte di registro e di bollo dovute alla registrazione del contratto. L’aliquota ordinaria applicabile è del 21%, rendendo questa opzione potenzialmente più conveniente rispetto alla tassazione progressiva dell’IRPEF.

In redazione è giunto un quesito.

“Buongiorno, sto per prendere in affitto una casa in cui andrà ad abitare con la mia famiglia. Il canone annuo che pagherà sarà pari a 4.200 euro annui. Il proprietario di casa mi ha comunicato che opterà per la cedolare secca. Sono a chiedere se questa cosa porterà per me svantaggi o vantaggi. Possono eventualmente oppormi alla scelta del proprietario?”

Come funziona la cedolare secca

Diciamo subito che la cedolare secca è u regime che porta dei vantaggi soprattutto per il proprietario (locatore).

Ma come vedremo ci sono vantaggi (seppur piccoli) anche per l’inquilino.
Uno dei principali vantaggi della cedolare secca è la semplificazione fiscale. Questa tassa sostituisce l’IRPEF, le addizionali comunali e regionali, l’imposta di registro e l’imposta di bollo. In altre parole, con la cedolare secca, il proprietario deve preoccuparsi di un’unica imposta dovuta sul canone di locazione che percepisce, riducendo così la complessità e il numero di adempimenti fiscali.

L’aliquota fissa del 21% rappresenta un ulteriore vantaggio. Contrariamente all’IRPEF, che è progressiva e può raggiungere aliquote elevate, la cedolare secca applica una tassazione uniforme. Questo può risultare particolarmente vantaggioso per i proprietari con redditi elevati, che altrimenti sarebbero soggetti a aliquote IRPEF più alte.

Trovi qui la guida per il versamento cedolare secca.

La scelta è del locatore: i requisiti

L’adesione alla cedolare secca è una scelta del proprietario dell’immobile che deve solo comunicarlo all’inquilino. Dunque, quest’ultimo non può opporsi a detta scelta.

Per poter usufruire di questo regime, devono essere rispettati alcuni requisiti specifici:

  • la cedolare secca è applicabile esclusivamente agli immobili ad uso abitativo e alle relative pertinenze locate insieme all’abitazione principale;
  • il locatore deve comunicare la scelta della cedolare secca all’inquilino tramite una lettera raccomandata, a meno che tale scelta non sia già indicata nel contratto di locazione. Questo passaggio è fondamentale per la validità dell’opzione fiscale.

Un altro requisito è la rinuncia da parte del proprietario a qualsiasi aggiornamento del canone, inclusi gli adeguamenti ISTAT. Questo significa che il canone di locazione resterà invariato per tutta la durata del contratto, anche in caso di rinnovo.

Come fare l’opzione

La scelta della cedolare secca può essere effettuata al momento della registrazione del contratto di locazione. Tuttavia, è possibile optare per questo regime anche in occasione del rinnovo del contratto o in ciascuna annualità successiva. Questo offre una certa flessibilità al locatore, che può decidere di avvalersi della cedolare secca in base alle proprie esigenze fiscali.

Come anticipato, inoltre, con la cedolare secca, non è necessario versare l’imposta di registro e di bollo alla registrazione del contratto di locazione. Questo riduce ulteriormente la burocrazia e i costi associati alla gestione degli affitti.

Cedolare secca: i vantaggi per l’inquilino

Mettendoci dal lato dell’inquilino, l cedolare secca scelta dal proprietario porta dei vantaggi. In primis, per l’inquilino c’è la stabilità del canone di locazione. Infatti, una volta optato per questo regime fiscale, come detto il canone non potrà essere aumentato per tutta la durata del contratto, garantendo così una maggiore prevedibilità delle spese di affitto. Inoltre, il proprietario rinuncia anche all’aggiornamento automatico ISTAT.

L’altro vantaggio risiede nel fatto che se il proprietario opta per la cedolare, non sono dovute imposta di registro e di bollo.

Un onere che in genere è ripartito nella misura del 50% tra le parti. Quindi, l’inquilino andrebbe a risparmiare ulteriormente non dovendo accollarsi nemmeno il 50% di dette imposte.