Più cessioni del credito, anche frazionate e senza vincoli soggettivi. Sono queste le novità alle quali starebbe lavorando il Governo. Il cambio di rotta è riportato nero su bianco sulle colonne del Sole 24 ore.

Ecco come potrebbe cambiare la cessione del credito da qui in avanti.

Cessione del credito. La situazione attuale tra vincoli soggettivi e divieto di cessioni parziali

Ad oggi, stando all’ultimo intervento del D.L.13/2022, c.d. decreto Frodi, sono ammesse tre cessione del credito edilizio.

In particolare, dopo la prima cessione che è libera, nel senso che può essere effettuata anche verso privati, sono ammesse due ulteriori cessioni.

Tali ulteriori cessioni posso essere effettuate solo:

  • nei confronti di banche, altri intermediari finanziari e società appartenenti a un gruppo bancario iscritti nei rispettivi albi tenuti dalla Banca d’Italia (articolo 106 e articolo 64, Dlgs n. 385/1993) o
  • imprese di assicurazione autorizzate a operare in Italia.

Difatti il vincolo soggettivo ad oggi in essere è piuttosto pesante e limita di molto i passaggi del credito successivi al primo. Difatti, in questi giorni si parla di cessione del credito bloccata.

Molte banche non stanno accettando nuovi crediti. Il mercato è saturo.

Dal 1° maggio situazione ancora più complicata

Sempre in base alla norma attualmente in essere, la situazione dovrebbe complicarsi dal 1° maggio in avanti.

Infatti, alle comunicazioni della prima cessione o dello sconto in fattura inviate all’Agenzia delle entrate a partire dal 1° maggio 2022, si applicheranno i seguenti paletti:

  • i crediti derivanti dall’esercizio delle opzioni di cessione del credito/sconto in fattura, non possono formare oggetto di cessioni parziali successivamente alla prima comunicazione dell’opzione all’Agenzia delle entrate;
  • al credito ceduto e’ attribuito un codice identificativo univoco da indicare nelle comunicazioni delle eventuali successive cessioni, secondo le modalita’ previste da apposito provvedimento dell’Agenzia delle entrate (non ancora adottato).

Dunque, il fornitore (in caso di opzione per lo sconto in fattura) ovvero il primo cessionario (in caso di cessione del credito da parte del beneficiario della detrazione), potrà cedere il credito acquisito esclusivamente per il suo intero ammontare.

Non sono consentite cessioni del credito parziali.

Le novità all’esame del Governo

In considerazione dell’attuale blocco del mercato, il Governo sta valutando alcune novità. Oltre alla 4° cessione.

Infatti, è allo studio la possibilità di prevedere più cessioni, anche frazionate e senza vincoli soggettivi.

Sono queste le novità alle quali starebbe lavorando il Governo. Il cambio di rotta è riportato nero su bianco sulle colonne del Sole 24 ore.

Nello specifico, dovrebbe essere concesso alle banche di cedere il  credito acquisito ai proprio correntisti, imprese e privati. La cessione potrebbe essere ammessa anche parzialmente ossia suddividendo il credito in parti pari agli anni nei quali lo stesso credito può essere utilizzato (5 anni per il superbonus).

Le novità potrebbero trovare posto nella legge di conversione del D.L. 21/2022, decreto Ucraina-bis.

Noi di Investire Oggi vi terremo aggiornati sull’evolversi della situazione.