Chi deve assistere un familiare in condizioni di disabilità (legge 104) può sfruttare alcune strade per uscire prima dal mondo del lavoro ed arrivare, quindi, prima alla pensione.

Una prima possibilità è rappresentata da APE social. Si tratta di un sistema (non strutturale, per ora in vigore fino al 31 dicembre 2022) che permette il pensionamento a 63 anni di età per coloro che si trovano in specifiche situazioni individuate dal legislatore.

Tra gli ammessi a fare domanda per il pensionamento anticipato sfruttando APE social, rientrano quello che

assistono, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità (legge 104) ovvero un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 70 anni di età oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti, e sono in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 30 anni.

Il congedo straordinario legge 104

Esiste poi un’altra strada per uscire anticipatamente di due anni dal mondo del lavoro senza perdere retribuzione e fino alla domanda di pensione. E’ il c.d. congedo straordinario legge 104 (che non è da confondersi con i permessi 104).

Si tratta di un periodo di assenza dal lavoro che può essere concesso ai lavoratori dipendenti che hanno necessità di assistere un familiari con disabilità grave.

È possibile richiedere fino a un massimo di 2 anni di congedo straordinario nell’arco della propria vita lavorativa. Tale limite è da intendersi complessivo fra tutti gli aventi diritto per ogni disabile grave. Pertanto, chi ha più di un familiare disabile può beneficiare del congedo per ciascuno di essi, ma non potrà comunque mai superare i due anni. Infatti, non è previsto il cosiddetto “raddoppio”.

I due anni possono essere anche consecutivi.

Sfruttare il congedo straordinario fino alla pensione

Il periodo di fruizione del congedo straordinario legge 104 è retribuito e coperto da contribuzione figurativa valida per il diritto e per la misura della pensione. Ne consegue, che un lavoratore dipendente che, si trova in prossimità della pensione ed ha necessità di assistere un familiare disabile, potrebbe sfruttare i due anni di congedo straordinario per uscire prima dal mondo del lavoro. Ciò non comprometterà per lui nulla, in quanto:

  • durante i due anni di congedo, comunque, continuerà ad essere retribuito
  • i due anni di concedo sono considerati validi ai fini della maturazione del requisito dell’anzianità contributiva per la pensione.

Si consideri, ad esempio, un soggetto che fra due anni maturerebbe i requisiti (anagrafico e contributivo) per la pensione. Questi, oggi, potrebbe sfruttare il congedo straordinario per due anni (consecutivi). Quindi, oggi e per due anni non andrebbe più a lavorare per assistere il familiare disabile e al termine dei due anni potrà fare direttamente domanda di pensione.

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