Riportata alla luce la questione dei prelievi dal Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti, evidenziando la necessità di ripristinare integralmente il Fondo Comune di Riserva di Rischio. Dal 2011 al 2014, il disavanzo delle pensioni degli artigiani e dei commercianti non è più finanziato direttamente dal bilancio dello Stato. Invece, si sono  prelevati 39 milioni di euro dal Fondo Comune di Riserva di Rischio, con l’impegno di restituirli. Tuttavia, questa restituzione è avvenuta solo in minima parte, aggravando ulteriormente la situazione del fondo.

A mettere in evidenza i predetti numeri è Enzo Merlini, segretario generale della Csdl (Confederazione Sammarinese del Lavoro) che ha approfondito vari aspetti di questa complessa vicenda.

I prelievi che hanno finanziato la pensione artigiani e commercianti

Merlini, affrontando la questione delle pensioni artigiani e commercianti, ha chiarito che l’unico prelievo dal Fondo Comune noto ufficialmente è stato di 10 milioni di euro nel 2020, autorizzato dal Consiglio per la Previdenza con l’opposizione unica della Csdl.

Questo prelievo si è reso necessario dalla riduzione degli stanziamenti da parte del Bilancio dello Stato, rispetto a quanto stabilito dalla riforma del 1983, che prevedeva stanziamenti fino al 25% delle entrate per far fronte a eventuali disavanzi. Detta situazione si è ripetuta tra il 2017 e il 2022, ma i prelievi sono proseguiti anche successivamente, creando preoccupazioni per la sostenibilità del Fondo.

Il ruolo del fondo comune di riserva di rischi

Il Fondo Comune di Riserva di Rischio, alimentato annualmente da una parte delle entrate, serve per fronteggiare eventi imprevedibili come i fallimenti. Questo fondo ha raggiunto una somma considerevole, in gran parte di competenza dei lavoratori dipendenti. Questi, di fatto, hanno finanziato le pensioni di una parte dei loro datori di lavoro. Un meccanismo in vigore fino al 1990, anno in cui si è introdotta la separazione delle gestioni.

Nel 2011, la Csdl si oppose fermamente ai prelievi dal Fondo Comune di Riserva di Rischio.

Prelievi che sostanzialmente sono andati ad alimentare la pensione di artigiani e commercianti. Una pensione artigiani e commercianti che oggi è tra le più basse d’Europa. La legge che imponeva tali prelievi prevedeva anche che il fondo fosse integralmente dal bilancio dello Stato nel periodo 2015-2019, ma ciò non è avvenuto. Gli stanziamenti annuali sono stati pari a 13 milioni, ma solo 7 milioni sono stati effettivamente erogati fino al 2022. Questo ha portato alla continua sottrazione di risorse dal Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti da parte dello Stato.

Ripristinare il fondo non solo per la pensione artigiani e commercianti

Secondo Merlini, è essenziale che, una volta superata l’emergenza finanziaria, come dichiarato dal precedente governo, queste somme ritornino a disposizione del fondo. Compresi gli interessi che sarebbero maturati con i relativi investimenti. Questo è cruciale per garantire la sostenibilità del sistema pensionistico e per rispettare gli impegni presi nei confronti dei lavoratori. E non solo a garantire la pensione ad artigiani e commercianti.

La questione dei prelievi dal Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti e la necessità di ripristinare il Fondo Comune di Riserva di Rischio rimane un tema cruciale per la sostenibilità del sistema pensionistico. È fondamentale che le somme prelevate siano restituite e che il fondo torni a essere utilizzato per gli scopi originari. Assicurando così una gestione finanziaria equa e sostenibile per tutti i lavoratori.

In estrema sintesi, mentre i lavoratori dipendenti hanno finanziato le pensioni di artigiani e commercianti, è indispensabile ripristinare integralmente il Fondo Comune di Riserva di Rischio. Ciò per garantire la stabilità e la giustizia del sistema pensionistico.

Riassumendo…

  • Merlini ha discusso i prelievi dal Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti su “Csdl Informa”.
  • Il prelievo del 2020 è stato autorizzato nonostante l’opposizione della Csdl.
  • Il Fondo Comune di Riserva di Rischio deve affrontare eventi imprevedibili.
  • Gli stanziamenti promessi dal 2015 al 2019 non sono stati completamente erogati.
  • I lavoratori dipendenti hanno finanziato le pensioni di artigiani e commercianti.
  • È urgente ripristinare il Fondo per garantire la sostenibilità pensionistica.