E’ ancora possibile andare in pensione a 55 anni? Fino alla fine del secolo scorso era quasi nella norma l’uscita prima dei 60 anni, ma oggi sembra un’aberrazione e parlarne, dopo la riforma Fornero, fa quasi gridare allo scandalo. Eppure questa possibilità esiste ancora in alcuni casi e il nostro ordinamento non la vieta affatto.

Fatte salve alcune eccezioni, come per gli inabili al lavoro o le donne non vendenti, vi sono alcune categorie di lavoratori che possono accedere alla pensione al raggiungimento di 55 anni di età.

Si tratta di casi sempre più rari, ma comunque possibili all’avveramento di alcune condizioni contributive specifiche. Oltre che di condizioni soggettive particolari.

In pensione a 55 anni, chi ci può andare

Stiamo parlando dei lavoratori precoci. Cioè di coloro che hanno iniziato a lavorare presto, in tenera età, e che hanno versato almeno 12 mesi di contributi prima del compimento dei 19 anni. Non si tratta di un anticipo pensionistico, bensì di una regola prevista dalla legge n. 232 del 2016 che istituisce il diritto alla pensione con almeno 41 anni di contributi versati.

A conti fatti, se una persona ha iniziato a lavorare ininterrottamente da quando aveva 14 anni, potrà andare in pensione a 55 anni. Casi sempre più rari, ma non impossibili. Un tempo iniziare a lavorare presto era quasi una regola per svariati motivi e perchè l’accesso alla scuola non era per tutti. Oggi difficilmente un giovane comincia a lavorare prima del compimento della maggiore età e se prima non ha terminato il perorso di studi. E quindi sarebbe escluso dal caso in esame.

Domanda di pensione

La domanda di pensione per lavoratori precoci deve essere presentata al’Inps entro il 1 marzo di ogni anno. Ma si può inoltrare in via residuale anche entro il 30 novembre, però la rendita sarà liquidata solo e se ci sono i fondi sufficienti per pagare la pensione.

In ogni caso l’istanza sarà valida per l’anno successivo e non è necessario interrompere l’attività lavorativa prima di andare in pensione.

Soddisfatto il requisito economico, l’Inps concede la pensione con Quota 41 ai lavoratori precoci e meritevoli di maggior tutela previdenziale. E cioè a tutti coloro che abbiano iniziato a lavorare presto, in età precoce. Il solo requisito contributivo, tuttavia, non basta per ottenere il via libera dall’Inps. E’ necessario soddisfare altre condizioni.

Requisiti specifici per lavoratori precoci

Per beneficiare del diritto alla pensione per lavoratori precoci è necessario che il richiedente rientri in uno stato di disagio sociale e cioè in una o più situazioni di seguito elencate:

  • trovarsi in stato di disoccupazione a seguito di perdita involontaria del posto di lavoro e risultare disoccupati da almeno tre mesi dall’evento:
  • essere caregiver, cioè assistere da almeno 6 mesi un parente di primo grado o il coniuge affetto da handicap grave;
  • essere invalido civile e avere capacità lavorativa ridotta accertata pari o superiore al 74%;
  • svolgere o aver svolto attività lavorative gravose per un periodo bene definito durante la carriera lavorativa;
  • essere lavoratori dipendenti addetti alle attività usuranti o ai lavoratori notturni con almeno 64 notti lavorate l’anno.

Riassumendo

  • Per andare in pensione a 55 anni di età bisogna rientrare in particolari categoria sociali (inabili e donne non vedenti).
  • Il diritto è riservato anche ai lavoratori precoci che abbiano iniziato a lavorare a 14 anni.
  • Il diritto alla pensione per lavoratori precoci sorge dopo 41 anni di contributi.
  • Occorre aver effettuato almeno 12 mesi di lavoro prima dei 19 anni di età.