Il 17 giugno 2024 (il 16 è domenica) rappresenta la data di scadenza per il pagamento dell’acconto IMU. Tuttavia, può darsi che non tutti i contribuenti riusciranno a rispettare questa scadenza. Alcuni non effettueranno il pagamento a causa di insufficiente liquidità, altri potrebbero versare un importo inferiore al dovuto, mentre alcuni semplicemente dimenticheranno di pagare. Fortunatamente, esistono opzioni di regolarizzazione per coloro che omettono o ritardano il pagamento.

Chi dimentica di pagare o decide di non farlo, sia parzialmente che totalmente, può avvalersi della procedura di ravvedimento operoso.

Questo permetterà di sanare, spontaneamente, la propria posizione fiscale pagando l’imposta non versata, una sanzione ridotta e gli interessi calcolati al tasso legale annuo. È importante agire prima che l’ente locale (comune), responsabile della gestione dell’IMU, scopra la mancata o parziale registrazione del pagamento.

Le sanzioni da ravvedimento operoso

La sanzione applicabile varierà in base al tempo impiegato dal contribuente per regolarizzarsi. La procedura di ravvedimento si considera completata solo con il pagamento di tutte e tre le componenti: l’imposta omessa, la sanzione ridotta e gli interessi. Non sono previsti codici tributo IMU specifici per sanzione e interessi. Pertanto, gli importi si sommano all’imposta omessa e si indicano nel Modello F24 barrando la casella “Ravvedimento”.

Per chi non verserà l’acconto IMU entro il 17 giugno, il “ravvedimento sprint”, effettuato nei primi 14 giorni successivi alla scadenza, sarà l’opzione più vantaggiosa. In questo caso, la sanzione è dello 0,1% per ogni giorno di ritardo, con un massimo dell’1,4% se il pagamento avviene al quattordicesimo giorno. Ad esempio, un ritardo di 10 giorni comporterà una sanzione dello 1% sull’importo dovuto.

Se il pagamento sarà effettuato dopo i primi 14 giorni, le sanzioni aumentano progressivamente. Le percentuali della sanzione da ravvedimento operoso applicabili saranno le seguenti:

  • 1,5% se la regolarizzazione avviene tra il 15° e il 30° giorno;
  • 1,67% se avviene tra il 31° e il 90° giorno;
  • 3,75% se avviene entro il termine di presentazione della dichiarazione IMU per l’anno fiscale 2024;
  • 4,29% se avviene entro l’anno fiscale 2025;
  • 5% se oltre il termine di presentazione della dichiarazione per l’anno fiscale 2025, ma prima della constatazione dell’infrazione.

Acconto IMU 2024: caso pratico di ravvedimento

Consideriamo il caso di un contribuente, Giovanni, che non paga l’acconto di 600 euro entro il 17 giugno 2024.

Se decide di regolarizzare la sua posizione il 13 febbraio 2025, la sanzione applicabile sarà del 3,75%, risultando in un importo di 22,50 euro (ossia 600 x 3,75%). A questa somma si aggiungono gli interessi al tasso annuo legale calcolati sui 241 giorni di ritardo, a partire dal 18 giugno 2024 fino al giorno del pagamento.

In conclusione, il mancato pagamento dell’acconto IMU entro la scadenza non preclude la possibilità di rimediare spontaneamente attraverso il ravvedimento operoso, una procedura che consente di evitare sanzioni più elevate e ulteriori complicazioni legali, assicurando il rispetto degli obblighi tributari in modo più conveniente e flessibile.

Riassumendo…

  • scadenza acconto IMU 2024 fissata per il 17 giugno (il 16 è domenica)
  • possibilità di ravvedimento per chi omette o ritarda il pagamento.
  • sanzioni ridotte e interessi legali applicabili attraverso il ravvedimento operoso.
  • necessario pagare imposta omessa, sanzione e interessi prima dell’accertamento dell’ente locale.
  • il “Ravvedimento sprint” entro 14 giorni dalla scadenza minimizza le sanzioni al 1,4% massimo.
  • le sanzioni aumentano progressivamente se il ravvedimento avviene dopo i primi 14 giorni.