L’imposta di successione sarà oggetto di nuovi aumenti a partire dal 2024? Una domanda che si pongono tutti coloro che temono di dover fare i conti con l’ennesima batosta sulle proprie tasche.

Come canta Jovanotti: “I numeri non li sopporto più, la matematica che mi perseguita. Ovunque vai, qualsiasi cosa fai si parla solo coi numeri. La gente parla coi numeri, la gente dà i numeri. Quanto guadagni? Quanto risparmi? Quanti anni hai? E che voto mi dai? E quanto costa questo?”.

Effettivamente sono tante le situazioni in cui i numeri la fanno da padrone.

Basti pensare a tutte le volte in cui dobbiamo pagare qualcosa, come la spesa settimanale o le tasse. Proprio in tale ambito si inserisce l’imposta di successione, il cui ammontare differisce in base al grado di parentela e all’importo oggetto di trasferimento. Ecco come funziona.

Dichiarazione di successione: le tempistiche

Nel corso delle ultime settimane si è fatta largo l’ipotesi di un possibile aumento della tassa di successione. Una notizia che ha destato preoccupazione in molti cittadini, come ad esempio una nostra lettrice che a tal proposito ci chiede: “Buongiorno, sono Maria e vi scrivo perché purtroppo mi ritrovo alle prese con una pratica di successione. Leggendo le varie notizie online ho appreso che con la nuova Legge di Bilancio sono previsti aumenti dell’imposta di successione. Ho quindi deciso di scrivervi per avere maggiori delucidazioni in merito. In particolare vorrei sapere se davvero verranno applicati degli aumenti e come calcolare l’importo dell’imposta, considerando il fatto che mio padre mi ha lasciato un immobile dal valore di 120 mila euro. Grazie in anticipo per la risposta”.

Un quesito, quella della nostra lettrice, a cui è la stessa Agenzia delle Entrate a fornire apposite spiegazioni. Entrando nei dettagli, infatti, sul sito dell’ente viene ricordato che coloro che ricevono dei beni in eredità devono obbligatoriamente presentare entro dodici mesi dalla scomparsa del de cuius  la dichiarazione di successione.

In caso di mancato adempimento si rischia di incorrere in pesanti sanzioni. Non vi è obbligo di presentare tale dichiarazione solamente se il valore del patrimonio del defunto è inferiore a 100 mila euro e non vi siano beni immobili.

Come calcolare l’imposta di successione dopo i nuovi aumenti

Per quanto riguarda l’importo, è bene sapere che non sono previsti nuovi aumenti. La nuova Manovra, infatti, ha escluso per il prossimo anno eventuali variazioni delle aliquote e imposte legate alla successione. Ma a quanto ammonta l’imposta di successione? Ebbene, sempre come spiegato sul sito dell’Agenzia delle Entrate, le aliquote e le franchigie dell’imposta di successione sono:

“previste dall’articolo 2, comma 48, del D.L. n. 262 del 2006. In particolare, vengono applicate le aliquote:

  • del 4%, per i trasferimenti effettuati in favore del coniuge o di parenti in linea retta (ascendenti e discendenti) da applicare sul valore complessivo netto, eccedente per ciascun beneficiario, la quota di 1 milione di euro;

  • del 6%, per i trasferimenti in favore di fratelli o sorelle da applicare sul valore complessivo netto, eccedente per ciascun beneficiario, 100.000 euro;

  • del 6%, per i trasferimenti in favore di altri parenti fino al quarto grado, degli affini in linea collaterale fino al terzo grado, da applicare sul valore complessivo netto trasferito, senza applicazione di alcuna franchigia;

  • dell’8%, per i trasferimenti in favore di tutti gli altri soggetti da applicare sul valore complessivo netto trasferito, senza applicazione di alcuna franchigia.

  • Oltre alle franchigie di 100.000 euro e di 1 milione di euro, vi è una ulteriore franchigia, pari ad 1,5 milioni di euro, per i trasferimenti effettuati in favore di soggetti portatori di handicap, riconosciuto grave ai sensi della legge n. 104 del 1992″.

I titoli di Stato sono esclusi dalle imposte di successione e per questo non devono essere indicati nella dichiarazione da presentare all’Agenzia delle Entrate.

Soffermandosi sul caso della nostra lettrice, essendo il valore dell’immobile inferiore a un milione di euro, non bisogna pagare alcuna imposta di successione. Se, invece, il valore dell’asse ereditario fosse stato ad esempio pari a 1.200.000 mila euro, allora si sarebbe dovuta applicare l’aliquota del 4% sulla parte eccedente. Essendo quest’ultima pari a 200 mila euro, pertanto, si sarebbe dovuta pagare un’imposta dal valore di 8 mila euro.

In caso di dubbi, comunque, si consiglia di rivolgersi ad un esperto del settore per ottenere maggiori informazioni in merito, tenendo conto della propria situazione personale.