È possibile ottenere il rimborso 730 senza passare per il datore di lavoro? Come canta Luciano Ligabue con il brano Ho fatto in tempo ad avere un futuro: “Si trova sempre una ragione per brindare o ricordare o dimenticare. Oppure stare solamente svegli al limite dei sogni”. Ognuno di noi ha i propri motivi per comportarsi in un modo piuttosto che in un altro.

L’importante è rispettare sempre i diritti altrui e, ovviamente, quanto previsto dalla legge. Un modo di comportarsi che si adatta ai contesti più disparati, compresi gli adempimenti burocratici.

Lo sanno bene tutti i contribuenti che in queste settimane sono alle prese con la dichiarazione dei redditi e le istruzioni da rispettare per provvedere alla relativa compilazione.

Come ottenere i rimborsi 730 senza passare per il datore di lavoro

Presentare la dichiarazione dei redditi è un adempimento obbligatorio. In questo modo è possibile comunicare allo Stato le varie entrate e determinare di conseguenza l’importo effettivo di tasse da dover pagare. Proprio su tale argomento è giunto in redazione il quesito di un nostro lettore che ci chiede:

“Buongiorno, mi chiamo Emanuele e da circa cinque anni lavoro come magazziniere presso un’azienda che vende prodotti alimentari. Anche quest’anno, come tutti, dovrò presentare la dichiarazione dei redditi tramite modello 730. A tal proposito vi contatto per chiedervi se devo obbligatoriamente inserire i dati del mio datore di lavoro per ottenere il pagamento dell’eventuale somma a credito oppure sia possibile ottenere il relativo rimborso direttamente dall’Agenzia delle Entrate. Grazie in anticipo per la risposta”.

Rimborso dichiarazione dei redditi: i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate

In base alla normativa vigente i dipendenti e i pensionati possono vedersi corrispondere il rimborso 730 direttamente dal datore di lavoro tramite la busta paga o dall’ente pensionistico di riferimento tramite la pensione. A tal proposito ricordiamo che possono utilizzare il modello 730 anche gli eredi e coloro sprovvisti di sostituto d’imposta.

Come ricordato dall’Agenzia delle Entrate con il comunicato stampa del 20 maggio 2024, inoltre, una:

“novità 2024 è la possibilità di ricevere eventuali rimborsi da 730 direttamente dall’Agenzia, anche in presenza di un sostituto d’imposta”.

La risposta al quesito del nostro lettore, pertanto, è positiva. Un lavoratore, infatti, può decidere che non sia il proprio datore di lavoro a fare il conguaglio. A tal fine, in sede di compilazione del 730, non bisogna fare altro che indicare la lettera “A” nella casella “730 senza sostituto” e barrare la casella “Mod. 730 dipendenti senza sostituto” nel riquadro “Dati del sostituto d’imposta che effettuerà il conguaglio”.

La casella “Mod. 730 dipendenti senza sostituto“, è bene ricordare, deve essere barrata anche nel caso in cui si presenti la dichiarazione dei redditi per un contribuente deceduto e che nel periodo di imposta di riferimento abbia percepito redditi da lavoro dipendente, pensione o assimilati.

Se dalla dichiarazione dovesse emergere un debito, il soggetto interessato dovrà provvedere al relativo pagamento attraverso il modello F24. Se, invece, dovesse emergere un credito, sarà la stessa Agenzia delle Entrate a erogare il rimborso. Tale operazione viene effettuata tramite l’accredito diretto sul conto corrente del soggetto interessato, a patto che quest’ultimo abbia comunicato, attraverso l’area riservata del sito, l’Iban all’Agenzia delle Entrate. In alternativa il rimborso può essere corrisposto attraverso dei titoli di credito a copertura garantita emessi da Poste Italiane S.p.A.