Il fenomeno delle case occupate abusivamente in Italia rappresenta una problematica sociale complessa e radicata, spesso al centro di dibattiti politici e mediatici. Le occupazioni abusive si verificano quando individui o gruppi entrano e risiedono in immobili altrui senza il consenso dei proprietari, spesso a causa di situazioni di emergenza abitativa, disoccupazione e povertà.

Questo fenomeno è particolarmente diffuso nelle grandi città come Roma, Milano e Napoli, dove la carenza di alloggi a prezzi accessibili e le lunghe liste d’attesa per le case popolari spingono molte persone a cercare soluzioni alternative.

Tra i protagonisti di queste occupazioni vi sono famiglie in difficoltà economiche, migranti e giovani precari, che vedono nell’occupazione una risposta immediata ai loro bisogni abitativi.

Dal punto di vista legale, l’occupazione abusiva costituisce un reato di violazione di domicilio e può comportare conseguenze penali per gli occupanti. Tuttavia, le procedure di sgombero sono spesso lente e complesse, dovendo bilanciare i diritti dei proprietari con quelli degli occupanti, in particolare quando si tratta di soggetti vulnerabili. Le istituzioni locali e nazionali hanno cercato di affrontare il problema attraverso diverse misure, tra cui piani di edilizia popolare, incentivi alla riqualificazione degli immobili abbandonati e programmi di assistenza per le famiglie in difficoltà.

Dal 2023 niente dichiarazione IMU case occupate abusivamente

Dal punto di vista fiscale il proprietario legittimo si trova di fronte a una situazione paradossale. La proprietà è propria ma è occupata abusivamente da altre persone. Gli obblighi fiscali sulla casa (tasse sulla casa) sono legati al titolo di proprietà. Quindi, se anche non dispone dell’abitazione, in quanto ne è abusivamente sottratto, tutti gli obblighi fiscali connessi continuano a far capo al proprietario stesso.

Ad esempio, fino alla fine del 2022, i proprietari di immobili occupati abusivamente erano comunque obbligati a pagare l’IMU, l’Imposta Municipale Propria, basata sul possesso di immobili e su altri diritti reali come usufrutto ed enfiteusi.

Questa situazione, considerata ingiusta da molti, ha subito un cambiamento significativo con l’arrivo del 2023.

Dal 1° gennaio 2023, grazie alla legge di bilancio 2023, è stata introdotta una nuova esenzione dell’IMU per le case occupate illegalmente. Per usufruire di questa esenzione, i proprietari, usufruttuari o detentori di altri diritti reali devono denunciare l’occupazione abusiva alle autorità e comunicarla al comune tramite modalità telematiche. L’esenzione è valida solo per i mesi in cui l’immobile è occupato abusivamente. L’IMU, calcolata annualmente, tiene conto dei mesi di effettivo possesso, considerando per intero il mese in cui l’occupazione supera la metà dei giorni.

La sentenza che apre ai rimborsi

La Corte costituzionale ha recentemente affrontato questa materia con la sentenza n. 60/2024, dichiarando l’illegittimità costituzionale di una parte del decreto legislativo del 14 marzo 2011 sul federalismo fiscale municipale, laddove non prevedeva l’esenzione dell’IMU per gli immobili occupati abusivamente con denuncia tempestiva.

La Corte ha sollevato questa questione su segnalazione della Corte di Cassazione, evidenziando potenziali violazioni dei principi di capacità contributiva, uguaglianza tributaria e ragionevolezza. Ha sottolineato che l’assenza del concreto esercizio dei poteri di disposizione e godimento del bene rende non dovuta l’imposta. La sentenza sull’esenzione IMU case occupate apre ai rimborsi. Infatti, dichiarando l’illegittimità di una norma passata, ha effetto retroattivo. Di conseguenza i contribuenti hanno diritto ai rimborsi per gli anni in cui l’IMU è stata pagata ingiustamente sulle case occupate abusivamente.

Come ottenere uno sconto IMU di alcuni mesi se fai questa dichiarazione per le case occupate

Nonostante l’introduzione della normativa, persiste una lacuna riguardo alle modalità telematiche di comunicazione dell’occupazione abusiva al comune ai fini IMU, poiché il decreto attuativo previsto non è stato ancora emanato.

Tuttavia, il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha chiarito il 12 dicembre 2023 che l’esenzione può essere applicata anche senza la comunicazione telematica, a condizione che la denuncia sia stata effettuata regolarmente alle autorità giudiziarie.

Il Ministero ha chiarito che ai fini dell’esenzione IMU case occupate abusivamente, basterà compilare e presentare il Modello Dichiarazione IMU 2024, relativa all’anno d’imposta 2023. La dichiarazione deve essere presentata esclusivamente in modalità telematica (non cartacea), direttamente dal contribuente o tramite intermediario incaricato, entro il 30 giugno 2024, che essendo domenica può essere esteso al 1° luglio.

Questo adempimento, dunque, riguarda coloro che nel 2023 hanno subito l’occupazione abusiva e non hanno pagato l’IMU. È previsto anche il ravvedimento operoso dichiarazione IMU in caso di omissione.

Riassumendo

  • esenzione IMU per case occupate abusivamente dal 1° gennaio 2023
  • denuncia alle autorità e comunicazione telematica al comune necessarie per l’esenzione
  • esenzione valida solo per i mesi di effettiva occupazione abusiva dell’immobile.
  • MEF chiarisce applicazione esenzione senza comunicazione telematica, se denuncia effettuata
  • obbligo di dichiarazione IMU telematica al comune
  • Corte costituzionale: esenzione retroattiva, diritto ai rimborsi per IMU pagata in passato
  • nuova normativa riduce carico fiscale per proprietari di immobili occupati illegalmente.