Scegliere il codice ATECO corretto per la propria partita Iva è fondamentale per lo svolgimento di diverse pratiche burocratiche. Come canta Fedez con il brano La scelta giusta: “I tuoi consigli preziosi tienili pure per te, tieniti pure i tuoi dubbi e tieniti i tuoi perché. Io so qual è la scelta giusta per me”.

Ognuno di noi sa cosa desidera e quale sia la scelta giusta per sé. Nonostante i vari ostacoli che la vita ci pone innanzi, pertanto, dovremmo essere bravi a proseguire per la nostra strada, a prescindere dal parere altrui.

Più facile a dirsi che a farsi. Non tutto, purtroppo, dipende da noi. Lo sanno bene tutti coloro che intendono mettersi in proprio e si ritrovano alle prese con una serie di adempimenti che possono ritardare l’avvio della propria attività.

Come scegliere il codice ATECO corretto per la tua partita IVA

Tanti sono gli aspetti a cui prestare attenzione nel momento in cui si desidera aprire una partita Iva, tra i quali la convenienza del regime. Tra questi si annovera anche la scelta del codice Ateco appropriato. Abbreviazione di “ATtività ECOnomiche“, grazie a questo codice è possibile identificare e categorizzare le singole attività economiche.

Ma non solo, è fondamentale per lo svolgimento di diverse procedure, come la registrazione della Partita IVA, presentazione della dichiarazione dei redditi e del Modello Unico. Come si legge sul sito di Unioncamere, il codice Ateco si presenta come:

una combinazione alfanumerica nella quale le lettere individuano il macrosettore economico mentre i numeri (da 2 fino a sei 6) rappresentano, in modo dettagliato, le specifiche articolazioni e sottocategorie dei settori stessi. Le varie attività economiche sono raggruppate, dal generale al particolare, in questo modo:

  • sezioni (1 lettera);
  • divisioni (numero a 2 cifre);
  • gruppi (numero a 3 cifre);
  • classi (numero a 4 cifre);
  • categorie (numero a 5 cifre);
  • sottocategorie (numero a 6 cifre).

La struttura di classificazione è ad “albero” e parte dal livello 1, più aggregato e distinto in 21 sezioni, fino a giungere al livello massimo di dettaglio, livello 6, comprendente 1226 sottocategorie. La scelta è guidata per approssimazioni successive: partendo dalle sezioni, si arriva a classificarsi nella specifica sotto categoria che meglio descrive la propria attività”.

La classificazione risulta standardizzata a livello europeo fino alla quarta cifra.

Le categorie e le sottocategorie, ovvero il livello 5 e 6, possono risultare differenti tra un Paese all’altro e per questo motivo bisogno far riferimento alle singole indicazioni nazionali.

Scelta del codice Ateco: attenti alle conseguenze

A seconda del tipo di codice Ateco scelto si possono avere delle ripercussioni in diversi ambiti, quali ad esempio i seguenti:

  • Fiscale. A seconda del codice Ateco è possibile determinare il regime fiscale di appartenenza e le tasse da pagare;
  • Statistico. L’Istat fa riferimento a Codice ATECO per effettuare delle analisi dettagliate sul panorama economico del nostro Paese;
  • Lavorativo. A seconda del codice di appartenenza viene associata una fascia di rischio che può essere bassa, medio o alta. Grazie a quest’ultima è possibile determinare quali misure di sicurezza adottare.

Il codice Ateco, quindi, si rivela utile in diversi contesti. Aiuta a determinare quante tasse pagare e la possibilità o meno di accedere a determinate agevolazioni. In caso di codice errato si rischia di incorrere in pesanti sanzioni e di perdere l’accesso a eventuali benefici. Si consiglia, pertanto, di rivolgersi a un esperto del settore, come un commercialista, per effettuare la scelta più adatta alle proprie esigenze.