Con la legge di bilancio 2024 sarà modificato anche l’accesso alle pensioni anticipate. Un giro di vite molto stretto che vede il governo impegnato a bloccare il più possibile le deroghe al sistema pensionistico Fornero introdotte in passato. Deroghe che hanno creato, non solo iniquità e ingiustizia, ma anche buchi di bilancio all’Inps.

Ci saranno quindi ulteriori restrizioni alle pensioni anticipate che interesseranno un po’ tutti i lavoratori. Al punto che non si potrà più andare in pensione prima dei 63 anni di età, in linea con quanto avviene negli altri Paesi europei e all’interno dell’Ocse.

Resterebbero fuori, al momento, solo i militari, le forze dell’ordine e i vigili del fuoco per i quali la pensione segue regole diverse.

Dal 2024 in pensione anticipata a 63 anni

Ancora non è chiaro come saranno le pensioni anticipate nel 2024. Obiettivo principale del governo è comunque quello di innalzare l’età pensionabile avvicinandola ancora un po’ a quanto previsto dalle regole Fornero del 2012. Abbastanza certa è la proroga di Quota 103 con un anno in più come requisito anarafico che restringerebbe il numero degli aventi diritto.

Si parla, in questo caso di Quota 104 con platea ridotta. Dal prossimo anno serviranno infatti 63 anni di età (non più 62) per andare in pensione anticipata, sempre con 41 anni di contributi. Un passo in avanti verso quanto previsto dalla normativa per il conseguimento della pensione anticipata con 41-42 anni e 10 mesi di contributi. La differenza, per chi non avrà l’età anagrafica, consisterà in pochi mesi di contributi in più. Quindi dovrà lavorare ancora.

Ma non è solo questo il cambiamento in arrivo. Il governo ha anche intenzione di creare un apposito fondo pensioni per le uscite flessibili. Pensioni riservate a lavoratori in difficoltà o che versano in condizioni di disagio, in particolare gravosi, caregiver, invalidi, disoccupati, licenziati o dipendenti di aziende in crisi.

Pensioni flessibili e finestra mobile a 63 anni

In questo senso si andrà a dare un colpo di spugna ad Ape Sociale e Opzione Donna che con ogni probabilità spariranno. Il che non significa che gli aventi diritto all’anticipo pensionistico o alla pensione resteranno a bocca asciutta. Anzi, è probabile che la platea dei lavoratori gravosi possa essere allargata, come da insistenze da parte dei sindacati.

Tuttavia si partirà da 63 anni di età. Non più da 60, come previsto ora per Opzione Donna. Chi rientrerà in determinati requisiti anagrafici, contributivi e soggettivi potrà presentare domanda di pensione anticipata, ma a determinate condizioni. Dovrebbe sparire il sistema dell’anticipo pensionistico previsto per Ape Sociale, sostituito da una pensione vera e propria.

Non è ancora dato sapere nulla a riguardo, ma i tecnici della commissione bilancio parlamentare e l’Inps stanno valutando tute le opzioni possibili per rendere più accessibile la pensione in anticipo a chi ne ha realmente bisogno. Tenendo conto, al contempo, dei possibili risparmi di spesa innalzando l’età pensionabile in base alla tipologia di lavoro svolto.

Così, ad esempio, per i lavori usuranti e gravosi, per i quali è già riconosciuta una diversa età anagrafica di accesso alle pensioni. Lo stesso dicasi per i lavoratori edili che oggi possono uscirà con Ape Sociale con 4 anni di contributi in meno (32) rispetto alla generalità dei lavoratori gravosi. Insomma è allo studio un sistema flessibile che combini età e contributi per andare in pensione prima. Tenendo conto anche della presenza di figli per le lavoratrici autonome e dipendenti.

Riassumendo…

  • Dal 2024 non si andrà in pensione prima dei 63 anni di età.
  • In arrivo un fondo speciale per la flessibilità in uscita dei lavoratori in difficoltà.
  • Ape Sociale e Opzione Donna sono desinate a sparire.