Come comportarsi se si riceve l’accredito di un bonus a cui in realtà non si ha diritto? Come canta Francesco Guccini con il brano Canzone delle domande consuete: “Rimanere così, annaspare nel niente, custodire i ricordi, carezzare le età. È uno stallo o un rifiuto crudele e incosciente del diritto alla felicità. Se ci sei, cosa sei? Cosa pensi e perché? Non lo so, non lo sai; siamo qui o lontani? Esser tutto, un momento, ma dentro di te. Aver tutto, ma non il domani”.

Tanti sono i diritti e i doveri con cui ogni persona deve fare i conti.

Allo stesso modo sono tanti i dubbi sulle modalità da seguire per svolgere tutto nel rispetto delle regole. Solo in questo modo, d’altronde, è possibile accedere alle varie agevolazioni a cui si ha diritto ed evitare di incorrere in spiacevoli conseguenze. Non sempre, però, le cose vanno come sperato.

Lo sanno bene tutti coloro che a causa di una burocrazia particolarmente farraginosa non riescono a ottenere i bonus, dall’assegno unico al bonus trasporti, a cui avrebbero diritto. Questo, ad esempio, avviene perché non si riesce a presentare in tempo la documentazione richiesta oppure quest’ultima non risulta idonea.

Come si restituisce un bonus che non spettava

Ma cosa fare se invece si ottiene l’erogazione di un bonus che in realtà non ci spetta? Può capitare, ad esempio, che a causa di casi di omonimia o semplici errori di carattere amministrativo vengano erogati dei bonus alla persona sbagliata. In tal caso, come riportato sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il soggetto interessato:

“dovrà provvedere alla restituzione della somma usufruita tramite la Tesoreria Centrale della Banca d’Italia, sul Capitolo 3670/03, Capo 27 del Ministero dell’economia e delle finanze “Entrate eventuali e diverse concernenti il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali” sul conto IBAN IT 71I 01000 03245 350 0 27 3670 03, specificando la seguente causale del versamento “restituzione importo bonus trasporti 2023 nome utente e codice fiscale. La relativa quietanza dovrà essere trasmessa alla Direzione generale Ammortizzatori Sociali, al seguente indirizzo di posta elettronica [email protected]“.

Il caso poc’anzi indicato riguarda il bonus trasporti.

In linea generale, comunque, le modalità da seguire sono le medesime. Ovviamente, nel caso in cui il bonus percepito riguardi un’altra agevolazione, bisognerà indicare in modo chiaro e inequivocabile nella causale di quale si tratti. In tutti i casi è fondamentale conservare e inviare la quietanza di pagamento. Questo perché tale documento testimonia il fatto che il soggetto abbia restituito la somma indebitamente percepita.

Un aspetto da non sottovalutare, poiché in caso di controlli futuri si potrebbe rischiare di fare i conti con conseguenze alquanto spiacevoli, come ad esempio pesanti sanzioni. In caso di dubbi, comunque, si consiglia di informarsi attentamente sulle modalità di rimborso da seguire in base al tipo di bonus ottenuto. Ma non solo, è preferibile rivolgersi ad un esperto del settore, come ad esempio un commercialista, per ottenere informazioni dettagliate in merito alla propria situazione e al tipo di procedura da seguire per restituire quanto indebitamente percepito.