Chi è nato nel 1960 compie o ha già compiuto 63 anni di età e può già andare in pensione. Anticipata, naturalmente, visto che per uscire con i requisiti ordinari occorrono 67 anni compiuti e quindi si è ancora lontani dal traguardo.

La pensione anticipata prevede, però, l’uscita solo se si rispettano determinati requisiti contributivi che sono diversi rispetto a quelli della vecchiaia (20 anni di versamenti). In nessun caso, quindi, il diritto per chi è nato nel 1960 si potrà realizzare diversamente.

Come andare in pensione per i nati nel 1960

Ma veniamo al dunque.

Come possono andare in pensione quest’anno i nati nel 1960? Le strade percorribili sono diverse e spesso condizionate dal rispetto di condizioni soggettive particolari. Non è quindi facile uscire dal lavoro in anticipo anche a 63 anni.

La via più battuta è quella prevista per Quota 103. Cioè la pensione anticipata a 62 anni di età con almeno 41 di contributi versati. In questo caso i requisiti devono essere soddisfatti entro il 31 dicembre 2023 poiché la misura è solo temporanea e non sarà rinnovata il prossimo anno. La pensione è calcolata col il sistema retributivo e contributivo, ma prevede un assegno limite fino a 5 volte l’importo del trattamento minimo (2.818,70 euro) fino a 67 anni.

In alternativa si può lasciare il lavoro con 42 anni e 10 mesi di contributi versati (41 e 10 mesi per le donne) a prescindere dall’età anagrafica. E’ la pensione anticipata ordinaria. Per i nati nel 1960 questo presuppone che abbiano iniziato a lavorare da 20 enni, all’inizio degli anni ’80, senza interruzione di carriera. La pensione è calcolata col il sistema retributivo e contributivo senza alcun limite.

L’altra strada, riservata solo alle donne, è quella prevista per Opzione Donna, che prevede la possibilità di andare in pensione a partire da 58 anni con almeno 35 di contributi versati. Bisogna poi trovarsi in una delle condizioni soggettive previste dalla legge e cioè essere caregiver, invalide o licenziate.

La pensione è calcolata solo col sistema contributivo.

Ape Sociale

Esiste, infine, Ape Sociale che non è una vera e propria pensione, ma uno scivolo pubblico verso la stessa. L’anticipo pensionistico è concesso ai 63 enni, quindi ai nati nel 1960, a patto che abbiano versato almeno 30 anni di contributi. Occorre però trovarsi in una delle seguenti condizioni:

  • caregiver;
  • invalidi al 74%;
  • disoccupati;
  • lavoratore gravoso.

In questo ultimo caso il requisito contributivo sale a 36 anni (32 anni per gli edili e i ceramisti) e comprende tutta una serie di mansioni specificatamente elencate dalla legge.

L’importo di Ape Sociale è calcolato sulla base dei contributi versati al momento della domanda in relazione all’età, con tetto massimo di 1.500 euro al mese per 12 mensilità. L’importo non è rivalutabile ed è corrisposto fino alla maturazione dei requisiti per la pensione di vecchiaia.