Anche per il 2023 è prevista la rottamazione delle licenze commerciali per andare in pensione anticipata. La norma, attivata per la prima volta nel 2009 e perfezionata 10 anni più tardi prevede una sorta di indennizzo che accompagna verso la pensione vera e propria al raggiungimento dei 67 anni.

La rottamazione delle licenze non è riservata a tutti i commercianti indistintamente. Occorre possedere determinati requisiti e chiudere l’attività. Consente a molti lavoratori in difficoltà di abbandonare il lavoro in anticipo ricevendo in cambio dall’Inps un’indennità pari al trattamento minimo di pensione.

Come funziona la rottamazione delle licenze

Ma come funziona esattamente la rottamazione delle licenze commerciali? Tecnicamente – spiega l’Inps – è una misura che consente ai titolari di esercizi commerciali al minuto, con sede fissa (negozi, bar, ristoranti, ecc.) di ottenere un indennizzo mensile fino a 3 anni prima della maturazione dei requisiti per la pensione.

Si tratta, quindi, di uno scivolo pensionistico simile ad Ape Sociale, che consente al commerciante di abbassare le serrande se gli manca poco alla pensione. Riguarda nello specifico lavoratori in difficoltà per i quali è prevista una misura temporanea di sostegno al reddito. Occorre però rispettare i seguenti requisiti:

  • Cessazione definitiva dell’attività commerciale;
  • Riconsegna della licenza;
  • Cancellazione dal registro delle imprese;
  • Cancellazione dal registro degli esercenti il commercio (il REC);
  • Età del titolare o coadiuvante di 62 anni per gli uomini e 57 per le donne.

Commercianti in pensione tre anni prima

L’Inps ha elencato tutte le tipologie di lavoratori a cui spetta il bonus mensile in caso di rottamazione delle licenze. Si tratta nel dettaglio di coloro che esercitano:

  • attività commerciale al minuto in sede fissa, anche abbinata ad attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, in qualità di titolari o coadiutori;
  • attività commerciale su aree pubbliche, anche in forma itinerante, in qualità di titolari o coadiutori;
  • gli esercenti attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, in qualità di titolari o coadiutori;
  • gli agenti e rappresentanti di commercio.

L’indennizzo, alimentato da apposito fondo derivante da maggiorazioni contributive dei commercianti, spetta dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda.

Sempre che, a quella data, risultano perfezionati tutti i requisiti richiesti e l’Inps ha dato il via libera e verificata la disponibilità dei fondi.

La misura dell’indennizzo per la rottamazione delle licenze è pari al trattamento minimo di pensione previsto per gli iscritti alla gestione “artigiani e commercianti” dell’Inps. Cioè 571,61 euro al mese per 13 mensilità. E’ bene ricordare che il periodo di godimento della indennità è utile solo per il raggiungimento del diritto alla pensione e quindi è valido ai soli fini del diritto e non anche della misura.