Che cosa si può comprare con il reddito di cittadinanza? Ci sono alcuni beni non inseriti espressamente nelle spese vietate la cui non esclusione fa discutere e genera polemiche. In alcuni casi le perplessità sono alimentate dalla disinformazione. Avevamo già parlato della possibilità di usare la card, anche attraverso escamotage poco ortodossi ma difficili da controllare, per comprare alcuni elettrodomestici, smartphone o per pagare quote di viaggi. Nel mirino degli ultimi rumors sull’argomento è finita la marijuana. Più esattamente il riferimento è alla cannabis legale, per uso terapeutico.

A riportare la questione è Il Messaggero che spiega: “Il Ministero del Lavoro ha dato semaforo verde tra le altre cose all’acquisto di vestiti, indicando nel contempo una serie di merci off limits, come le armi. Tra le spese esplicitamente bandite dai tecnici di via Fornovo, però, non è presente per esempio l’acquisto della marijuana light nei cannabis shop, i cui merchant category code non figurano tra quelli che dovranno essere disabilitati a giugno da Poste Italiane”.

Il paradosso viene evidenziato ancora di più alla luce dei recentissimi attacchi della Lega contro i coffe shop.

Molti hanno puntato il dito contro certe situazioni borderline. E’ vero che l’idea di base è quella di riconoscere il reddito di cittadinanza solamente per spese di assoluta necessità. Ma in questo senso, l’interpretazione non è stata sempre rigida: ad esempio si è ritenuto lecito il bisogno di comprare un giocattolo al proprio figlio. Si può essere contrari al riconoscimento della cannabis terapeutica ma, una volta assunto che esiste per legge, bisogna prenderne atto e non si può parlare di autorizzazione all’acquisto di droghe leggere. Perché sarebbe una chiave di lettura fuorviante e condizionata da preconcetti personali.