Concordato preventivo biennale per i forfettari. Tutti i vantaggi della riforma fiscale (circolare n°18)

Con la circolare n° 18 l'Agenzia delle entrate ha analizzato il concordato preventivo per i forfettari con diversi chiarimenti
2 mesi fa
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concordato preventivo biennale
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Con la circolare n°18 l’Agenzia delle entrate ha analizzato anche il concordato preventivo biennale, CPB, applicato ai contribuenti in regime forfettario. Infatti, anche chi è in tale regime, entro il prossimo 31 ottobre,  avrà la possibilità di accettare la proposta reddituale del Fisco e sapere in anticipo le imposte che dovrà versare. L’accordo avrà effetti solo per il 2024. Per i soggetti Isa invece già quest’anno la proposta riguarderà un biennio: il 2024 e il 2025.

Se si accetta la proposta dell’Agenzia delle entrate il contribuente gode di una serie di vantaggi; ad esempio l’esclusione dagli accertamenti, l’irrilevanza dell’eventuale reddito prodotto in più rispetto a quello oggetto di concordato, ecc.

Vediamo nello specifico quali sono le indicazioni del Fisco sul CPB applicato ai forfettari.

Il CPB anche per i forfettari

La riforma fiscale che ha previsto il concordato preventivo biennale, ne ha esteso l’applicazione anche ai forfettari.

Ci sono delle disposizioni che accomunano i forfetari ai soggetti ISA, con nette differenziazioni però che tengono conto delle diverse modalità di determinazione del reddito. Anche la metodologia di calcolo della proposta di concordato per i forfettari è molto semplificata, anche se tiene conto di un parametro ISA. Tale parametro coincide con il c.d. minimo settoriale.

Detto ciò, non possono accedere al concordato preventivo biennale i contribuenti che hanno iniziato l’attività nel periodo d’imposta precedente a quello cui si riferisce la proposta.

A ogni modo, per i forfetari che non hanno cause ostative,  resta fermo l’obbligo di dichiarare un reddito minimo concordato di 2.000 euro.

Concordato preventivo biennale per i forfettari. Tutti i vantaggi della riforma fiscale (circolare n°18)

L’adesione alla proposta di concordato avviene tramite la compilazione del quadro LM del modello Redditi (compilazione che può essere fatta anche tramite il portale della dichiarazione precompilata). C’è tempo fino al prossimo 31 ottobre per aderire.

L’adesione porta con se una serie di vantaggi.

In primis, come ribadito nella circolare n°18/2024 sul CPB ,

In conseguenza dell’accettazione della proposta di concordato e del corretto adempimento degli ordinari obblighi contabili e dichiarativi, quindi, gli eventuali maggiori redditi conseguiti nei periodi d’imposta oggetto di concordato non potranno influire sul quantum della pretesa tributaria preventivamente stabilito.

Dunque sul maggior guadagno rispetto a quello accordato il contribuente non pagherà imposte alcune.

L’accordo fatto con il Fisco inoltre non è assoluto. Infatti, al verificarsi di alcune condizioni, il reddito proposto è rivisto al ribasso.

Infatti, nel rigo LM62, può essere indicato il codice corrispondente agli eventuali eventi straordinari subiti dal forfettario ossia:

  • codice 1, la presenza di eventi straordinari che hanno comportato la sospensione dell’attività economica per un periodo compreso tra 30 e 60 giorni;
  • codice 2, la presenza di eventi straordinari che hanno comportato la sospensione dell’attività economica per un periodo superiore a 60 giorni e fino a 120 giorni;
  • codice 3, la presenza di eventi straordinari che hanno comportato la sospensione dell’attività economica per un periodo superiore a 120 giorni.

In tali casi, la proposta di reddito è ridotta rispettivamente del 10%, 20% e 30%.

Ulteriori vantaggi

I contribuenti che aderiscono alla proposta dell’Agenzia delle entrate possono assoggettare a un’imposta sostitutiva la parte di reddito d’impresa o di lavoro autonomo derivante dall’adesione al concordato che eccede il reddito effettivo dichiarato nel periodo d’imposta antecedente a quello cui si riferisce la proposta.

Ad esempio, reddito 2023 pari a 25.000 euro, reddito proposto e accettato pari a 27.000 euro. Su questa differenza pari a 2.000 euro il forfettario potrà pagare un’imposta al 10%. Al 3% se è in fase startup.

L’adesione alla proposta di CPB comporta anche dei vantaggi sugli accertamenti. Infatti, sono preclusi gli accertamenti del Fisco (art.39 DPR 600/73) per i periodi di imposta oggetto del concordato.

Fatta salva la situazione in cui in esito all’attività istruttoria dell’Amministrazione finanziaria, ricorrano le cause di decadenza di cui agli articoli 22 e 33 citato decreto CPB (vedi circolare n°18/2024). 

Riassumendo.

  • Il concordato preventivo biennale riguarda anche i contribuenti in regime forfettario;
  • l’adesione è limitata al periodo d’imposta 2024;
  • l’accettazione della proposta comporta una serie di vantaggi, compreso il blocco agli accertamenti del Fisco.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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