L’Agenzia delle entrate, con la risoluzione n. 2 / E del 4 gennaio 2022, ha istituito i codici tributo per la restituzione spontanea, tramite il modello “F24 Versamenti con elementi identificativi”, del contributo a fondo perduto “attività chiuse” non spettante di cui all’articolo 2 del Dl “Sostegni-bis e dall’articolo 11 del Dl 105/2021. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Contributo a fondo perduto per le attività chiuse

Il contributo a fondo perduto per le “attività chiuse”, sostanzialmente, consiste in un contributo, erogato mediante accredito su conto corrente, a favore di tutte quelle attività che, a causa dell’emergenza sanitaria del coronavirus, hanno dovuto subire le relative misure restrittive adottate dal nostro paese, ossia la chiusura per un periodo complessivo di almeno cento giorni.

Lo stesso ministero, con un decreto dello scorso 9 settembre, ha individuato i beneficiari, l’ammontare del contributo concedibile e le relative modalità di erogazione.

Restituzione spontanea, istituiti i codici tributo

Il soggetto che ha percepito il contributo a fondo perduto per le “attività chiuse” non spettante, può regolarizzare l’indebita percezione restituendolo spontaneamente insieme ai relativi interessi.

A tal proposito, L’Agenzia delle entrate, con la risoluzione sopraccitata, ha istituito i seguenti codici tributo necessari per la restituzione spontanea dello stesso, tramite il modello “F24 Versamenti con elementi identificativi” (c.d. F24 ELIDE):

  • “8137” denominato “Contributo a fondo perduto per attività chiuse – Restituzione spontanea – CAPITALE – art. 2, DL n. 73 del 2021 e art. 11, DL n. 105 del 2021”;
  • 8138” denominato “Contributo a fondo perduto per attività chiuse – Restituzione spontanea – INTERESSI – art. 2, DL n. 73 del 2021 e art. 11, DL n. 105 del 2021”;
  • 8139” denominato “Contributo a fondo perduto per attività chiuse – Restituzione spontanea – SANZIONE – art. 2, DL n. 73 del 2021 e art. 11, DL n. 105 del 2021”.

 

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