Restare al lavoro conviene per arrivare poi a prendere una pensione più alta. Sono le regole del sistema contributivo ad avvalorare una tesi di questo genere. Ma oggi c’è anche dell’altro, perché una novità introdotta dal Governo a inizio anno, adesso diventa pienamente operativa. E per i lavoratori il vantaggio in determinate circostanze si può rivelare doppio. Perché al vantaggio contributivo insito nella permanenza al lavoro, c’è anche il vantaggio economico immediato, cioè sullo stipendio. Oggi possiamo finalmente rispondere con certezza a diverse domande che da mesi i lettori ci propongono che riguarda proprio il vantaggio che potrebbero avere sullo stipendio, nel momento in cui decidono di posticipare il pensionamento.

L’INPS infatti ha emanato una circolare che conferma in toto ciò di cui parliamo.

“Salve, sono un lavoratore interessato alla pensione ma anche al bonus contributivo. Perché so che se decido di posticipare la mia pensione, che centro quest’anno grazie alla quota 103, posso godere di un vantaggio sullo stipendio. Ma la misura non è attiva e io non so come fare. Mi spiegate voi cosa posso fare in vista del 1° settembre, che sarebbe la data in cui io completo i 41 anni di contributi? Perché a 63 anni di età ormai compiuti, potrei sfruttare la quota 103. Grazie per la vostra eventuale risposta al mio quesito.”

Bonus contributivo per chi rinvia l’uscita nonostante i requisiti per quota 103 sono raggiunti

Il bonus contributivo non è altro che una misura introdotta dal Governo in parallelo con il varo della quota 103. Una misura che nasce come una specie di disincentivo ad andare in pensione con la quota 103. Perché al lavoratore viene concessa l’opzione di evitare l’uscita immediata dal lavoro con la quota 103 restando al lavoro e godendo di una specie di premio direttamente in busta paga.

L’incentivo per chi posticipa l’uscita, sotto forma di sgravio contributivo che si trasforma in denaro contante, ricalca più o meno un  vecchio Bonus introdotto dal governo Berlusconi di molti anni fa.

Era il bonus Maroni, che prese il nome dal Ministro che allora lo varò, ovvero il compianto Roberto Maroni. All’epoca l’incentivo era ben più cospicuo, ma questo non vuol dire che il nuovo bonus con sconto contributivo in busta paga per chi continua a lavorare pur avendo i requisiti, non sia importante per molti.

Cosa guadagna chi rinvia la pensione prendendo uno stipendio maggiore, l’INPS conferma il via alla misura

Si deve alla legge di Bilancio 2023 l’introduzione di una misura pensionistica che consente l’uscita a 62 anni di età con 41 anni di contributi. Parliamo naturalmente della quota 103. E sempre alla Manovra finanziaria si deve il varo del bonus contributivo per chi, pur avendo raggiunto i requisiti per la quota 103, posticipa l’uscita. Evidente che l’incentivo vale solo e soltanto per la quota 103. Nessun bonus per chi posticipa per esempio, l’uscita con le vecchie quota 100 e quota 102, oppure con le anticipate ordinarie o con l’Ape sociale.

Nello specifico l’articolo 1, comma 286, della legge 197 del 2022 (la legge di Bilancio 2023, ndr), prevede che la quota contributiva che ogni mese un lavoratore destina alla sua pensione, venga lasciata in busta paga per tutta la durata del rinvio dell’uscita. Nulla cambia per la parte dei contributi a carico del datore di lavoro naturalmente. Perché parliamo soltanto della parte di contribuzione a carico del lavoratore.

Il nuovo messaggio INPS per lo sgravio per chi posticipa la pensione di quota 103

La misura è valida e in funzione, dal momento che ha completato il suo iter anche come decreto attuativo. Il 12 maggio scorso infatti, il decreto attuativo della misura, emanato il 21 marzo precedente, ha visto la sua entrata in vigore con tanto di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Ciò che mancava era la procedura di richiesta del bonus. Perché mancavano le direttive INPS, che adesso sono arrivate, anche se in ritardo. Il 28 giugno l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale Italiano infatti ha emanato un nuovo messaggio che ha come oggetto il bonus contributivo per la permanenza al lavoro. Il messaggio è il n° 2426 del 28 giugno e dentro ci sono anche le istruzioni per le domande da presentare, che come ormai da prassi, sono telematiche.

Come si aderisce allo sgravio contributivo?

Il messaggio INPS sposta a una circolare successiva ulteriori approfondimenti. Ma già oggi l’INPS ha spiegato come potranno presentare le domande gli interessati all’incentivo al posticipo del pensionamento. Cosa fattibile per i lavoratori dipendenti che abbiano maturato i requisiti minimi per l’accesso al trattamento di pensione anticipata flessibile, altrimenti detto quota 103. La presentazione delle domande come sempre sarà telematica e con il classico canale presente sul portale istituzionale della previdenza sociale italiana. Quindi servirà accedere al sito dell’INPS tramite SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), CNS (Carta Nazionale dei Servizi) o CIE (Carta di Identità Elettronica 3.0).

In alternativa, l’interessato può rivolgersi a un ente di patronato o ad altro operatore di questo genere. Infine, è attivo anche per questa istanza, il numero verde INPS 803 164 da telefono fisso e 06 164 164 da rete mobile. L’area interessata per questa operazione è quella presente nel settore “pensione e previdenza” presente sul portale istituzionale dell’INPS.