Cosa rischia chi non fattura ma non chiude la partita Iva? Come canta Raf con il brano Il Battito Animale: “Abbiamo un battito sano che ci prende la mano come una moto che va che va controvento in velocità, è un rischio si sa”. Per raggiungere alcuni obiettivi può essere necessario correre dei rischi.

Lo sanno bene tutti coloro che hanno deciso di mettersi in proprio con la speranza di poter dare il via a un’attività redditizia. Purtroppo, non sempre questo sogno si tramuta in realtà e alcuni titolari di partita Iva sono costretti a chiudere i battenti.

Ma cosa succede se un soggetto non fattura, ma nonostante ciò non chiude la partita Iva?

Chiusura d’ufficio della partita Iva: i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate

Nel momento in cui non si emettono più fatture, il titolare può decidere di chiudere la partita Iva avendo l’accortezza di presentare regolare comunicazione. In alternativa può decidere di continuare a utilizzare il numero di partita Iva e avviare una nuova attività. In quest’ultimo caso è sufficiente modificare il codice di attività. Se il titolare non comunica la chiusura e non cambia attività, ma allo stesso tempo non fattura, allora può essere disposta la chiusura d’ufficio. Come spiegato sul sito dell’Agenzia delle Entrate, infatti, in base a quanto stabilito dall’articolo 35, comma 15bis, del D.P.R. numero 633 del 1972, l’ente:

“procede d’ufficio alla chiusura delle partite Iva dei soggetti che, sulla base dei dati e degli elementi in suo possesso, risultano non aver esercitato nelle tre annualità precedenti attività di impresa ovvero attività artistiche o professionali. Il contribuente riceve una comunicazione con la quale è informato della chiusura d’ufficio della partita Iva. Qualora il contribuente ritenga di essere un soggetto attivo ai fini Iva potrà trasmettere all’Agenzia la documentazione che dimostri l’esercizio dell’attività”.

Per compiere quest’ultima operazione è possibile sfruttare il servizio “Consegna documenti“, a cui è possibile accedere dalla propria area riservata.

In alternativa è possibile inviare una PEC a una qualsiasi Direzione Provinciale, avendo l’accortezza di indicare nell’oggetto la seguente dicitura: “Risposta a comunicazione di chiusura della Partita IVA”. Oppure è possibile recarsi di persona presso uno degli uffici dell’Agenzia delle Entrate dislocati sul territorio. A tal fine si consiglia di fissare un appuntamento attraverso la funzionalità “Prenotazione appuntamenti“.

Cosa rischi se non fatturi ma non chiudi la partita IVA

L’Agenzia delle Entrate può inviare un’apposita comunicazione per segnalare l’inattività e chiedere relativa conferma ai titolari che non fatturano ma non chiudono la partita Iva. In caso di riscontro affermativo l’amministrazione finanziaria provvede a chiudere la partita Iva in questione.

In caso di inattività, inoltre, il Fisco può effettuare degli accertamenti per verificare se vi siano delle tasse non versate e chiedere, di conseguenza, il relativo pagamento. Ma non solo, i titolari interessati rischiano di incorrere in pesanti sanzioni fiscali dovute al mancato pagamento delle tasse e al non aver presentato i modelli fiscali richiesti. Nel caso in cui il titolare di partita Iva non si metta in regola, allora il Fisco può procedere con l’iscrizione a ruolo e l’esecuzione forzata per recuperare il credito.