Se c’è un provvedimento del Governo Meloni che è stato duramente contestato e su cui le polemiche sono state particolarmente accese, questo è senza dubbio il Decreto Salva Casa. Si tratta di un atto che dovrebbe consentire di sanare alcuni abusi edilizi che molte famiglie e molti cittadini hanno commesso da anni. Come più volte pubblicizzato, il 77% degli italiani vive in una casa di proprietà.

Infatti, come ha sottolineato Confedilizia, su 25,7 milioni di famiglie, 19,8 milioni vivono in una casa di loro proprietà.

Secondo i dati del MIT (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti), circa l’80% di questi casi presenta irregolarità edilizie. Che questo dato sia vero o no, contestato da alcuni come frutto di indagini statistiche su piccoli campioni, è evidente che a molti interessano il Piano Salva Casa del Governo. Perché c’è chi si chiede se può mettersi in regola sfruttando il nuovo decreto.

La domanda giunta in redazione

“Salve, volevo capire come fare per sfruttare il piano salva casa del Governo visto che io, mia moglie ei nostri due figli abitiamo in una casa di 60 metri quadri con terrazza che ho chiuso abusivamente anni fa per consentire ai miei due figli, un maschio e una femmina, di avere due camerette separate, seppur piccole. Avendo l’occasione di andare a vivere in una casa di mio zio che mi cede un titolo gratuito, ho scoperto che, a causa di questa irregolarità, non potrò venderla a una coppia interessata. Poiché in diverse trasmissioni ho sentito dire che si può sanare questo piccolo abuso, vorrei chiedere a voi esperti se si può fare e come.”

Cosa produce il Piano Salva Casa del Governo Meloni

Il DL numero 69 del 29 maggio 2024, è il famoso Decreto Salva Casa del Governo Meloni. Si tratta del decreto che le opposizioni, parte della stampa avversa al Governo e alcuni tecnici devono agire un nuovo condono edilizio. Il DL numero 69/2024, infatti, reca “disposizioni urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica”.

Senza entrare nelle querelle politiche e senza giudicare le correnti di pensiero, contrastanti tra chi ha emanato l’atto e le opposizioni, leggendo il testo apprendiamo che si tratta di una sanatoria dei piccoli abusi edilizi e non di chi, ad esempio, ha costruito una villa dove non poteva o ha aggiunto un intero piano a una casa dove il piano regolatore non consentiva di ampliare così tanto la struttura.

Cosa si può sistemare con il Decreto Salva Casa? Ecco chi può mettersi in regola adesso

Si tratta di piccole irregolarità edilizie, ma solo se interne alle abitazioni e solo se non superano precisi limiti. Innanzitutto, si parla di piccole opere realizzate dai proprietari di casa entro il 24 maggio 2024. Chi sponsorizza e difende il provvedimento sostenendo che si tratta di una misura che consente ai proprietari di tornare a poter commercializzare la casa, ovvero di venderla. Cosa che, secondo loro, non si potrebbe fare di fronte ad abusi edilizi non sanati.

In realtà, vendere una casa come quella del nostro lettore è possibile nonostante la chiusura non autorizzata di un terrazzo. La Cassazione, per esempio, in alcune frasi ha confermato la piena possibilità di vendere una casa in queste condizioni, cioè con piccoli abusi edilizi al suo interno.

Tuttavia, è anche vero che di fronte a questi abusi, l’acquirente che ha acquistato la casa può chiedere al venditore di risarcire eventuali danni, poiché il valore della casa con un abuso può diminuire rispetto al prezzo di vendita pattuito. Quindi, l’acquirente penalizzato dagli abusi non sanati può chiedere il risarcimento al vecchio proprietario, e non è una questione da poco.

Ecco alcune opere che si possono sanare facilmente adesso

Vetrate scorrevoli e amovibili, anche se inserite in porticati, sono indicate nel Decreto come opere che possono essere sanate.

Oppure si possono sanare le tende, anche scorrevoli, purché non compromettano il decoro urbano, non siano ingombranti e non comportino un aumento di volumetria. Dall’entrata in vigore del decreto, queste opere potranno essere effettuate senza chiedere l’autorizzazione al Comune. T

uttavia, va detto che da condominio a condominio le regole cambiano e ci sono opere che devono essere autorizzate dalle assemblee, spesso all’unanimità. Quindi, autorizzazione o meno del Comune, ci sono condomini dove non si potranno comunque realizzare.

Ma come si fa a sanare vecchi abusi? Le vecchie norme consentivano di sanare gli abusi solo se gli interventi effettuati erano previsti dalle normative vigenti all’epoca della realizzazione dell’intervento e alla data della sanatoria. Adesso, il Decreto stabilisce che gli interventi possono essere bonificati anche se non erano previsti come sanabili dalla normativa in vigore alla data in cui sono stati fatti. Basterà che siano sanabili adesso, e quanto detto prima per le opere che ora si potranno fare, libera di fatto la sanatoria.

Inoltre, potranno essere sanate facilmente o quelle opere che rispondono alle esigenze di sicurezza, igiene, efficienza energetica e superamento delle barriere architettoniche.

Cosa resta fuori dalla sanatoria del Governo

Restano fuori da qualsiasi sanatoria, anche con il nuovo atto del Governo, i gravi abusi edilizi. Per gravi si intendono quelli effettuati senza il permesso di costruzione. Come la costruzione di un vero e proprio fabbricato, il montaggio di tettoie esterne o l’ampliamento volumetrico in maniera significativa.