Cosa vuol dire la dicitura “non utilizzato” nel modello 730? Come canta Eros Ramazzotti con il brano In primo piano: “Io che non sono mai sicuro di niente, che credo ancora al fuoco degli sguardi. Ho il cuore a pezzi quando penso che volano gli attimi di questi anni”.

Nella vita nulla può essere dato per certo. Tanti sono i cambiamenti con cui ci possiamo ritrovare a fare i conti. Basti pensare alle novità che ogni anno interessano i vari adempimenti burocratici come, ad esempio, il debutto nel 2024 del questionario per il nuovo 730.

Cosa significa dato non utilizzato nel 730 e come assicurarsi la detrazione spettante

La dichiarazione dei redditi si rivela essere un adempimento obbligatorio per i contribuenti. Grazie ad essa, infatti, è possibile comunicare al Fisco le proprie entrate e determinare di conseguenza l’importo delle tasse da pagare. Molte persone, onde evitare errori, decidono di affidarsi ad un professionista come ad esempio un commercialista o Caf. In alternativa è possibile optare per il modello precompilato, grazie al quale fare la dichiarazione dei redditi comodamente da casa.

Proprio in tale frangente può capitare di imbattersi in delle diciture poco chiare come, ad esempio, dato “non utilizzato”. Ma cosa significa e soprattutto cosa comporta? Ebbene, tale termine fa riferimento a degli oneri e delle spese a carico del cittadino, di cui il Fisco non è certo abbia diritto alla relativa detrazione. Questo perché, ad esempio, la documentazione a disposizione dell’ente è insufficiente.

In tal caso il contribuente interessato deve provvedere a presentare tutta la documentazione in modo tale da beneficiare della relativa detrazione. A tal proposito si invita a prestare la massima attenzione e a non apportare modifiche alla dichiarazione precompilata se non si dispone dei documenti attestanti il relativo diritto. Nel momento stesso in cui si apporta tale modifica, infatti, il contribuente si espone alla possibilità che l’Agenzia delle Entrate effettui dei controlli. Nel momento in cui il Fisco dovesse richiedere ulteriori chiarimenti e il contribuente non riesca a giustificare la propria richiesta, allora rischierebbe di incorrere in pesanti sanzioni.

Modello 730, a cosa prestare attenzione prima dell’invio della dichiarazione

Nel caso in cui un dato non venga utilizzato dall’Agenzia delle Entrate per definire l’importo delle imposte, pertanto, il contribuente può inserirlo di propria spontanea volontà. A tal fine è sufficiente apportare le apposite modifiche nel modello 730. Soffermandosi su quest’ultimo, inoltre, ricordiamo che a partire dallo scorso 30 aprile è possibile consultare nell’area riservata dell’Agenzia delle Entrate i dati dalla propria dichiarazione precompilata. Quest’ultima può essere modificata e inviata a partire dallo scorso 20 maggio. Entrando nei dettagli, come spiegato sul portale dell’Agenzia delle Entrate:

“Se il modello 730 precompilato non richiede alcuna correzione o integrazione, il contribuente lo può accettare senza modifiche e, di conseguenza, usufruire dei vantaggi previsti sui controlli. Se, invece, alcuni dati risultano non corretti o incompleti, o mancano del tutto, è necessario modificare o integrare la dichiarazione. Le operazioni di modifica o di integrazione possono essere effettuate direttamente dall’interessato o tramite un soggetto delegato (sostituto, Caf, professionista)”.

Il modello 730 precompilato, ricorda l’Agenzia delle Entrate, viene considerato accettato se viene trasmesso senza apportare alcuna modifica ai dati indicati nella dichiarazione precompilata. Oppure nel caso in cui il contribuente effettui delle modifiche che non vadano ad incidere sulla determinazione del reddito o dell’imposta.