Il progetto presentato per il finanziamento bonus resto al sud è sicuramente fondamentale ma da solo non basta: il colloquio con Invitalia serve anche a valutare il profilo del proponente o dei soci. Ecco quali aspetti contano.

Il colloquio per il Bonus resto al Sud: come si tiene e che cosa chiedono

La richiesta del Bonus resto al Sud parte da un progetto scritto che dovrà essere un business plan in cui si stima l’andamento dell’attività finanziabile (costi e ricavi) per tre anni.

E’ giusto prestare massima attenzione a questo documento scritto e, non a caso, molti scelgono di affidarsi a consulenti per un aiuto pratico. Ma da solo il plan non è assolutamente sufficiente: l’intervento personale è determinante. Supponiamo che il progetto sia comune a due soci. Di questi uno, in fase di colloquio, dovrà presentare il progetto. Questa fase richiede ovviamente una adeguata conoscenza del business plan, quindi anche se vi fate aiutare da qualcuno a scriverlo abbiate cura di studiarlo bene. Ad ogni modo tutte le persone che prendono parte al colloquio dovranno essere preparate per rivestire il ruolo che gli competerà. I profili personali e i curricula allegati dovranno essere idonei. Resta ovviamente anche la possibilità di delegare a collaboratori esterni alcuni incarichi. Non bisogna mentire o temere di mostrare i punti di debolezza di un progetto: qualunque idea imprenditoriale ne ha. Anzi può essere una buona carta per far vedere di essere ben consapevoli di eventuali complicazioni ma di sapere come gestirli.

Nella scrittura del cv che allegherete al progetto, quindi, cercate di evidenziare tutte le esperienze e competenze che sono inerenti al progetto che andrete a presentare.

Al momento, causa Covid, i cv si stanno svolgendo via skype o altra applicazione a distanza. Probabilmente a breve sarà reintrodotta la scelta, almeno facoltativa, di recarsi di persona a Roma.

Anche se non obbligatorio l’impatto face to face, se vi sentite sicuri, potrebbe essere una carta in più.

Nella nuova formulazione il bonus resto al sud (che ora prevede il 50% a fondo perduto e il 50% a finanziamento a zero interessi più una tantum extra a fine saldo progetto) risulta ancora più conveniente. La percentuale di progetti approvati è incoraggiante ma questo non significa che si debba trascurare la fase di presentazione o prenderla con superficialità.