Da questo mese è ripartita la cessione del credito con Poste Italiane. Una notizia che ha fatto ben sperare chi aveva crediti edilizi incagliati. Chiaramente le Poste non sono un ente di beneficienza quindi questa operazione ha un costo. Eppure molti sono ben disposti a cedere una percentuale del proprio credito pur di ottenere la liquidità immediata corrispondente al costo dei lavori al netto della percentuale del costo della cessione.

Prima ancora di vedere quanto si perde con la cessione del credito a Poste, ossia che percentuale trattiene l’Istituto per l’intermediazione, vale la pena ripassare le condizioni per l’accesso a questa nuova apertura.

Se ne è parlato molto e in termini trionfali, ma in realtà questa possibilità è riservata a pochi perché i paletti sono abbastanza stringenti.

Requisiti e paletti

Prima di tutto la cessione del credito Poste di ottobre 2023 è esclusivamente rivolta alle c.d. prime cessioni. In altre parole chi cede il credito deve essere il beneficiario originario.

I cessionari inoltre possono essere solo soggetti privati.

Veniamo all’aspetto temporale. La cessione deve essere necessariamente riferita a quote annuali fruibili a partire da gennaio 2024 riferibili a crediti maturati per spese sostenute nel 2023 o al massimo a rate residue di spese sostenute negli anni precedenti.

Altro limite importante riguarda l’importo. La cessione infatti è ammessa per importi non superiori a 50 mila euro. Abbiamo già chiarito in un approfondimento dedicato come si effettua il calcolo per chi aveva già ceduto crediti a Poste precedentemente alla data di ripartenza. In questo caso il valore del credito totale non potrà superare i 150 mila euro, fermo restando il limite di 50 mila per questa ultima cessione a Poste nel 2023. Un esempio pratico: chi aveva ottenuto la cessione del credito da Poste in passato per 120 mila euro, ne avrà 30 mila residui a disposizione per quest’anno.

Quanto costa la cessione del credito a Poste: che percentuale si perde

Veniamo ora alla questione costi. Una volta controllati tutti i documenti necessari per la cessione del credito a Poste Italiane, se dà esito positivo sulla pratica, Poste calcolerà una percentuale sul valore nominale del credito d’imposta. Questa può variare in base al tipo di credito, al numero di annualità cedute e alla durata. In ogni caso ovviamente Poste invierà una bozza della proposta contrattuale che riassume tutte le condizioni della cessione. In altre parole nessuno obbliga ad accettare la cessione del credito proposta da Poste.

Il consiglio è quello di farsi fare una bozza che tenga conto delle diverse annualità, perché i costi potrebbero essere notevolmente diversi. Per comodità di calcolo facciamo degli esempi pratici di commissione ogni 1000 euro cedute:

  • 85,5% del valore nominale del credito d’imposta maturato per recuperi in 4 anni: ogni 1000 euro di credito d’imposta danno diritto a 850,5 euro;
  • 84,5% del valore nominale del credito d’imposta maturato per recuperi in 5 anni: ogni 1000 euro di credito d’imposta danno diritto a 840,5 euro;
  • 70% del valore nominale del credito d’imposta maturato per recuperi in 10 anni: ogni 1000 euro di credito d’imposta danno diritto a 700 euro.

Non solo 110

Sul sito di Poste Italiane, alla pagina dedicata alla cessione del credito, si trova una panoramica sui costi con esempi calcolati su importi di 40 mila euro di lavori. Ipotizzando lo stesso importo ma diverse annualità e diversi tipi di bonus, si legge che:

  • Per una cessione di 40.000 euro per lavori 110% (Superbonus) e recupero fiscale in 4 anni (44.000 euro in 4 anni), il controvalore spettante è di 37.620 euro;
  • Per lo stesso importo ma relativo ad un credito d’imposta del 50% con recupero fiscale in 5 anni (20.000 euro in 5 anni), la cifra riconosciuta ammonta a 16.900 euro;
  • Se per lo stesso credito d’imposta pari al 50% il recupero fiscale si estende a 10 anni (20.000 euro in 10 anni), il controvalore riconosciuto arriva a 14.000 euro.

Attenzione: tutti i corrispettivi sopra elencati potrebbero essere soggetti a oscillazioni in base a costi interni di istruttoria. E anche a ulteriori elementi di mercato fino a che il cliente non sottoscrive listruttoria bloccando le condizioni.

Riassumendo…

  • Poste italiane ha riaperto a ottobre la cessione del credito ponendo però alcuni paletti;
  • I costi della cessione del credito a Poste variano in base al tipo di bonus e alle annualità richieste;
  • I corrispettivi possono oscillare fino alla firma dell’istruttoria definitiva.