Il 24 maggio 2024 segna una data cruciale per il sistema sanzionatorio italiano. Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva il decreto legislativo che introduce una significativa riforma del sistema delle sanzioni, in linea con la legge delega per la riforma fiscale. Questo importante aggiornamento normativo ha accolto le osservazioni delle Commissioni Finanze di Camera e Senato, apportando modifiche alla versione preliminare del testo, approvata il 16 marzo scorso.

La riforma entrerà in vigore il 1° settembre 2024, data dalla quale si applicheranno le nuove disposizioni in materia di sanzioni amministrative.

Questo periodo di transizione è stato previsto per consentire agli operatori economici e agli enti amministrativi di adeguarsi alle nuove regole.

Ridefinizione dei crediti fiscali

Una delle novità più rilevanti riguarda la ridefinizione dei concetti di “crediti non spettanti” e “crediti inesistenti”. Queste categorie sono cruciali per determinare la legittimità dei crediti utilizzati in compensazione fiscale.

La nuova normativa chiarisce che per crediti “non spettanti” si intendono quelli utilizzati in violazione delle modalità previste dalle leggi vigenti. Questo include i crediti fruiti in misura superiore a quella stabilita dalle norme di riferimento, nonché quelli che, pur rispettando i requisiti soggettivi e oggettivi, non rientrano nella disciplina normativa per mancanza di ulteriori elementi necessari. Inoltre, sono considerati “non spettanti” anche i crediti utilizzati senza il rispetto degli adempimenti amministrativi prescritti, il cui mancato rispetto comporta la decadenza del diritto.

I crediti “inesistenti” sono quelli privi, in tutto o in parte, dei requisiti oggettivi o soggettivi previsti dalla normativa. Questa categoria include anche i crediti basati su rappresentazioni fraudolente, quali documenti falsi o artifici.

Riforma sanzioni: come cambiano per i crediti fiscali

La riforma prevede novità anche sulle sanzioni diverse per l’uso improprio dei crediti, basate sulla distinzione tra crediti non spettanti e inesistenti.

La sanzione per l’utilizzo di crediti non spettanti viene fissata al 25% del credito utilizzato in compensazione.

Tuttavia, se il credito è utilizzato in compensazione nel Modello F24 senza aver rispettato gli adempimenti amministrativi strumentali, si applica una sanzione fissa di 250 euro.

La sanzione per l’utilizzo di crediti inesistenti è significativamente più severa rispetto a quelle per credito “non spettanti”. La sanzione passa al 70% del credito utilizzato in compensazione. Nel caso in cui i requisiti oggettivi e soggettivi del credito siano rappresentati fraudolentemente, la sanzione è aumentata dal 105% al 140%.

La riforma sanzioni rappresenta un cambiamento importante per il sistema fiscale italiano, mirato a garantire maggiore trasparenza e rigore nel riconoscimento e nell’utilizzo dei crediti fiscali.

Questa ed altre misure contenute nel decreto, segnano un passo importante verso un sistema fiscale più giusto e trasparente. Le modifiche apportate in risposta alle osservazioni delle Commissioni Finanze di Camera e Senato riflettono un approccio equilibrato e rigoroso, necessario per affrontare le sfide del sistema fiscale contemporaneo. Con l’entrata in vigore delle nuove norme il 1° settembre 2024, imprese e contribuenti dovranno prestare maggiore attenzione nel gestire i propri crediti fiscali, assicurandosi di rispettare tutte le disposizioni normative per evitare pesanti sanzioni.

Riassumendo

  • approvata, in via definitiva, la riforma sanzionatoria dal Consiglio dei Ministri il 24 maggio 2024.
  • entrata in vigore delle nuove norme il 1° settembre 2024
  • ridefiniti i concetti di “crediti non spettanti” e “crediti inesistenti”.
  • sanzione per crediti non spettanti: 25% del credito, 250 euro per adempimenti mancati
  • sanzione per crediti inesistenti: 70%, aumentata al 105-140% per frodi.