Dal 2024 l’ISEE cambia. Il valore sarà più basso per tutti o quasi. Ciò grazie a quanto prevede la legge di bilancio 2024. Non andranno più indicati, nella DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) fino ad un certo valore:

  • i titoli di Stato
  • i prodotti finanziari di raccolta del risparmio con obbligo di rimborso assistito da garanzia dello Stato.

Per adesso non possiamo ancora dire che la novità sarà sicura. Possiamo solo dire che è quasi sicura. Ciò, in quanto la manovra di bilancio è ancora in discussione parlamentare.

Quindi, qualche emendamento potrebbe apportare delle modifiche prima che la legge finirà in Gazzetta per sua entrata in vigore.

Il rinnovo è ogni anno

Ricordiamo che l’ISEE (indicatore della situazione economia equivalente) è sinonimo di ricchezza o povertà del nucleo familiare. Più basso è questo valore più svantaggiato (economicamente) sarà il nucleo.

All’ISEE il legislatore lega molte prestazioni assistenziali. Si pensi, ad esempio, all’assegno unico figli a carico, al bonus psicologo, ecc.

Per avere l’ISEE è necessario che il contribuente presenti la DSU. Una dichiarazione in cui, per ogni componete del nucleo familiare, si indicano i dati reddituali e patrimoniali (patrimonio mobiliare e immobiliare). Il nucleo da indicare è quello esistente al momento della presentazione della DSU. Mentre i dati reddituale e patrimoniali devono riferirsi a due anni prima.

Ha una validità fino al 31 dicembre dello stesso anno di presentazione. Questo significa per l’ISEE 2023, si indicano i dati reddituali e patrimoniali del 2021 e la validità dell’attestazione è fino al 31 dicembre 2023. Al 1° gennaio 2024 bisogna aggiornare ai dati del 31 dicembre 2022 e il nuovo ISEE sarà valido fino al 31 dicembre 2024.

Richiederlo è stato sempre gratuito. Tuttavia, dal 1° ottobre 2023 in alcuni caso l’ISEE è a pagamento.

ISEE, dal 2024 più basso senza titoli di Stato e non solo

Fino ad oggi, nella DSU, si indicano anche i titoli di Stato di cui all’art.

3 del DPR n. 398/2003 e i prodotti finanziari di raccolta di risparmio con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato.

Con riferimento ai titoli di Stato si tratta dei seguenti:

  • BOT (Buoni ordinari del Tesoro) fino a 12 mesi con rendimento dato dallo scarto di emissione
  • CTZ (Certificati del tesoro zero-coupon) di 24 mesi
  • titoli a medio termine e lungo termine sono rappresentati dai Buoni del tesoro poliennali (BTP) all’inflazione. Altra tipologia di titoli di Stato a medio termine considerati (durata 7 anni),
  • CCT (Certificati di credito del Tesoro), con cedole variabili semestrali, legate al tasso interbancario di riferimento.

Rientrano, invece, tra i prodotti finanziari di raccolta di risparmio con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato, i buoni postali fruttiferi e di libretti di risparmio postale.

La legge di bilancio 2024, se confermato, stabilisce che nella DSU ai fini ISEE non dovranno più essere dichiarati i citati titoli di Stato e i menzionati prodotti finanziari. Ciò, tuttavia, solo fino al valore di 50.000 euro.

Riassumendo

  • nella DSU si fini ISEE si indicano anche i titoli di stato, i bonus postali e i libretti di risparmio postale
  • la legge di bilancio 2024 prevede che i citati beni non dovranno più indicarsi fino ad un valore di 50.000 euro
  • questo significa ISEE più basso dal 2024.