Niente più autovelox arbitrariamente collocati dai Comuni sulle proprie strade. Da oggi, con l’entrata in vigore del decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, i sindaci non potranno più installare liberamente i rilevatori di velocità sulle proprie strade. Un colpo basso ai Comuni, voluto dalla Lega, per porre freno agli enti locali che utilizzano gli autovelox per fare cassa.

Le proteste dei sindaci non sono mancate in questi ultimi tempi, ma il ministro Matteo Salvini ricorda che la normativa che regolamenta la circolazione stradale in Italia è di competenza dello Stato e non dei Comuni.

Negli ultimi anni, per sanare i bilanci di sindaci spendaccioni, sono stati vessati centinaia di magliaia di cittadini con sanzioni comminate per superamento di limiti di velocità su strade comunali. Anche laddove non sembrava necessario rilevare le infrazioni, ma solo per poter raccogliere fondi.

Decreto autovelox, cosa cambia da oggi

Ma cosa prevede esattamente la nuova norma? Sostanzialmente con il decreto autovelox vengono introdotte “regole essenziali” per garantire un uso corretto dei misuratori di velocità. Non saranno nemmeno più consentite misurazioni di infrazioni al di sotto dei 50 Km/h e le apparecchiature saranno installate solo laddove effettivamente servono a prevenire gli incidenti stradali.

Non solo. A differenza di quanto finora avvenuto, gli autovelox dovranno essere segnalati in anticipo nel rispetto delle distanze minime, almeno 1 km fuori dai centri urbani. Inoltre fra un dispositivo e l’altro dovranno intercorrere delle distanze specifiche. Ma, cosa più importante, i misuratori di velocità non potranno più essere installati liberamente.

Da oggi servirà l’autorizzazione del Prefetto che, valutato il tratto stradale, la necessità di garantire maggiore sicurezza e altre eventualità, rilascerà il nulla osta preventivo. In assenza di tale parere favorevole, gli autovelox saranno considerati abusivi e le relative sanzioni annullabili. Anche gli autovelox già installati dovranno essere censiti e classificati come necessari dimostrando che la misura servirà a limitare gli incidenti dovuti alla velocità.

I sindaci hanno 12 mesi di tempo per farlo.

Lo stesso vale per gli autovelox mobili, quelli utilizzati principalmente dalla Polizia locale: andranno coordinati con la Prefettura. Gli apparecchi, fissi o mobili, dovranno essere segnalati in anticipo: 1.000 metri sulle strade extraurbane, 200 sulle strade urbane a scorrimento e 75 sulle altre strade.

Gli autovelox sulle strade extra urbane

Al di fuori dell’ambito comunale, sulle strade provinciali quindi, il divieto di installazione di autovelox riguarderà solo i tratti in cui è previsto un limite di velocità inferiore ai 90 chilometri orari. Più precisamente, l’eccesso di velocità potrà essere rilevato automaticamente solo dove il limite prevede non sia ridotto di oltre 20 Km/h rispetto a quello previsto per quel tipo di strada (cioè 90 Km/h).  Gli autovelox dovranno, inoltre, essere segnalati almeno 1.000 metri prima. Come ricordato dalla Corte di Cassazione.

E per quanto riguarda le multe? Da oggi tutte le infrazioni rilevate con apparecchiature che non sono in regola secondo le disposizioni del recente decreto restano valide. Gli automobilisti potranno, però presentare ricorso chiedendone l’annullamento, soprattutto nei Comuni dove gli autovelox non sono adeguatamente segnalati sui tratti stradali. E’ questa la norma che generalmente non è rispettata dai Comuni che installano i rilevatori di velocità senza averli adeguatamente segnalati lungo i tratti di strada. Si prevede quindi una valanga di ricorsi che difficilmente potranno essere gestiti dagli enti locali.

Riassumendo…

  • Il Ministro Salvini togli ai Comuni la libertà di installare autovelox per fare cassa.
  • I nuovi apparecchi potranno funzionare solo con il via libera del Prefetto.
  • Gli autovelox dovranno essere debitamente segnalati. Niente più multe sotto i 50 Km/h