Attiva da ieri, 15 marzo 2023, la procedura di invio delle domande per aderire alla definizione agevolata delle liti pendenti in cui è parte l’Agenzia delle Entrate. Ci sarà tempo fino al 30 giugno di questo stesso anno.

Ci riferiamo alla possibilità prevista dalla legge di bilancio 2023 (commi da 186 a 202) di chiudere in maniera “agevolata” un ricorso pendente con il fisco. Il vantaggio che si avrà dall’adesione è che la lite sarà chiusa e il ricorrente (contribuente) pagherà un importo favorevole rispetto a quello che pagherebbe laddove uscirebbe soccombente dal ricorso.

L’Agenzia delle Entrate stessa, ricordiamo, ha fornito i chiarimenti su questa misura agevolativa nella Circolare n. 2/E del 2023. La misura in commento non deve essere confusa con la definizione agevolata cartelle di pagamento (c.d. rottamazione quater).

Importo da pagare per chi aderisce

La definizione agevolata liti pendenti si applica a quelle controversie ancora pendenti alla data del 1° gennaio 2023.

Attraverso questo strumento, al contribuente viene offerta la chance di chiudere le vertenze fiscali attraverso il pagamento di determinati importi correlati al valore della controversia. In particolare questi, se ammesso, pagherà:

  • 90% del valore della controversia, per i ricorsi pendenti iscritti nel primo grado
  • 40% del valore della controversia, in caso di soccombenza dell’Agenzia fiscale nella pronuncia di primo grado
  • 15% del valore della controversia in caso di soccombenza dell’Agenzia fiscale nella pronuncia di secondo grado
  • 5% del valore della controversia pendente innanzi alla Corte di cassazione e per la quale l’Agenzia fiscale risulti soccombente in tutti i precedenti gradi di giudizio.

Non si pagheranno interessi e sanzioni.

Come si perfeziona la definizione agevolata liti pendenti

La definizione agevolata liti pendenti non è automatica. Occorrerà presentare domanda. Una richiesta che potrà farsi nel periodo che va dal 15 marzo 2023 al 30 giugno 2023.

La richiesta si fa telematicamente utilizzando l’apposito modello. L’invio può essere fatto direttamente dai contribuenti abilitati a Entratel o Fisconline o tramite i soggetti incaricati (commercialista, consulente del lavoro, ecc.).

A questo scopo, l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione gratuitamente il software “Domanda di definizione agevolata delle controversie tributarie pendenti“.

Il perfezionamento della procedura avviene con il pagamento di quanto dovuto. Tale pagamento deve essere fatto, in unica soluzione, entro il 30 giugno 2023.

Nel caso in cui l’importo da versare è superiore a 1.000 euro è ammesso anche il pagamento rateale in un numero massimo di 20 rate. Tali rate avranno scadenza 30 giugno, 30 settembre, 20 dicembre, 31 marzo, di ciascun anno a partire dal 30 giugno 2023. Sulle rate successive sono dovuti gli interessi calcolati a decorrere dal 1° luglio 2023.

Qualora non ci siano importi da versare, invece, la definizione si perfeziona con la sola presentazione della domanda.