L’Agenzia Entrate, attraverso la propria rivista online ufficiale, torna ad affrontare un caso particolare in tema di bonus ristrutturazione. La situazione risolta e nuovamente chiarita riguarda il caso di un immobile oggetto di lavori di ristrutturazione. A fronte delle spese dei lavori il proprietario gode della relativa detrazione 50% (c.d. bonus ristrutturazione). Purtroppo il proprietario, durante uno dei 10 anni in cui è spalmabile la detrazione, viene a mancare per decesso. Per le rate residue, dunque, in base alla regola generale subentrano gli eredi.

L’Amministrazione finanziaria, mette in chiaro, se la rata di detrazione riferita all’anno del decesso debba essere attribuita al deceduto oppure agli eredi che subentrano.

L’argomento trattato, dunque, è relativo alla gestione delle rate residue della detrazione fiscale nel caso di decesso del proprietario dell’immobile durante il periodo decennale di godimento del beneficio fiscale.

Il decesso nel bonus ristrutturazione: regola generale

Il bonus ristrutturazione, ricordiamo, prevede una detrazione del 50% delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione di un immobile, suddivisa in dieci rate annuali di par importo. Tuttavia, sorgono sempre dubbi su come gestire le rate residue nel caso in cui il beneficiario della detrazione venga a mancare prima della fine del periodo di dieci anni.

L’Agenzia delle Entrate ha in primis ribadito che, in caso di decesso del proprietario dell’immobile, le rate residue di detrazione vengono trasferite agli eredi. Questo trasferimento avviene a condizione che gli eredi soddisfino specifici requisiti. Essi devono infatti mantenere la “detenzione materiale e diretta dell’immobile”, anche se non necessariamente lo utilizzano come abitazione principale. Questo requisito non riguarda solo l’anno in cui viene accettata l’eredità, ma deve essere soddisfatto per ogni anno in cui si desidera usufruire della detrazione.

Se la detenzione dell’immobile si concretizza solo in capo ad un erede, le quote di detrazione residue passano interamente a questi.

Se, invece, la detenzione è conservata da più eredi, le quote residue di detrazioni passano (si suddividono) in parti uguali tra loro.

Bonus ristrutturazione: a chi va la quota di detrazione nell’anno del decesso

La situazione è ulteriormente chiarita specificando che la quota di detrazione riferita all’anno del decesso del proprietario si trasferisce agli eredi, in conformità alla regola generale. Questa regola stabilisce che, per determinare chi abbia diritto alla detrazione per un dato anno, è necessario identificare il contribuente che possedeva l’immobile al 31 dicembre di quell’anno. Se, dunque, il decesso è avvenuto a ottobre 2023, la quota di detrazione riferita al 2023 deve essere goduta dagli eredi che risultano nuovi detentori al 31 dicembre 2023. Il godimento di detta quota è nel 730/2024 (anno d’imposta 2023).

Il ritorno dell’Agenzia delle Entrate sulla questione è di particolare rilevanza per evitare incomprensioni e errori nella gestione delle detrazioni fiscali legate ai lavori di ristrutturazione, specialmente in situazioni delicate come il decesso del proprietario dell’immobile. Gli eredi, dunque, devono essere ben consapevoli dei requisiti necessari per mantenere il diritto alla detrazione delle rate residue, garantendo così una corretta applicazione delle normative fiscali vigenti.

Si tratta in sostanza di quanto già più volte è stato ribadito dall’Agenzia Entrate nella circolare su bonus edilizi (Circolare n. 17/E del 2023).

Conclusioni

In conclusione, l’Agenzia delle Entrate ribadisce l’importanza di una corretta gestione delle successioni e delle relative agevolazioni fiscali. Il trasferimento delle rate residue della detrazione per i lavori di ristrutturazione, infatti, può rappresentare un vantaggio significativo per gli eredi. Purché essi rispettino le condizioni previste dalla legge.

Per approfondire, gli eredi devono ricordare che la detenzione materiale e diretta dell’immobile è un requisito fondamentale per mantenere il diritto alla detrazione. Questo significa che devono poter disporre dell’immobile, anche se non è utilizzato come residenza principale.

La normativa stabilisce, inoltre, che questa condizione deve essere mantenuta non solo nell’anno in cui l’eredità è stata accettata, ma per ogni anno in cui si intende beneficiare della detrazione.

La detenzione dell’immobile deve essere continua e documentabile. E gli eredi devono essere preparati a dimostrare la propria idoneità a beneficiare delle rate residue della detrazione.

Riassumendo…

  • l’Agenzia delle Entrate torna, tramite la propria rivista online, a chiarire il trasferimento delle rate residue della detrazione per ristrutturazione
  • le rate residue passano agli eredi se soddisfano specifici requisiti
  • gli eredi devono mantenere la “detenzione materiale e diretta dell’immobile”
  • la detenzione dell’immobile deve essere continua per ogni anno di detrazione
  • la quota di detrazione dell’anno del decesso si trasferisce agli eredi.