La commissione Finanze del Senato ha dato l’OK all’emendamento del Governo al decreto superbonus che prevede lo spalma crediti in 10 anni delle detrazioni superbonus, sismabonus e bonus 75%.

Tutte le spese 2024 legate alle citate agevolazioni potranno essere detratte in dichiarazione dei redditi in 10 anni. Anziché 4 o 5 anni. Non si tratterà di un’opzione facoltativa ma di un obbligo. Resteranno invece le ordinarie rateazioni per chi è in possesso del credito il quale potrà essere utilizzato in compensazione in 4 rate per il superbonus e in 5 rate per sismabonus o per il bonus 75%.

Detrazione superbonus, sismabonus e bonus 75 in 10 anni. Emendamento approvato e retroattivo

Continua l’azione del Governo Meloni che sta cercando in tutti i modi di rimediare agli effettivi negativi in bilancio del superbonus.

Se con il testo iniziale del DL 39, c’è stato lo stop allo sconto in fattura e alla cessione del credito, fatte salvi poche ipotesi residuali, ora in fase di conversione in legge dello stesso decreto, si interviene sulla detrazione.

Dunque, sono interessati coloro i quali hanno pagato le spese superbonus, sismabonus e bonus 75% e non hanno optato nè per lo sconto in fattura nè per la cessione del credito.

In tale caso, il bonus viene utilizzato in dichiarazione dei redditi per quote annuali a scomputo dell’Irpef dovuta allo Stato.

Detto ciò, con l’emendamento approvato dalla Commissione Finanze del Senato, viene diposto che le detrazioni superbonus, sismabonus e bonus 75% dovranno essere indicate in dichiarazione dei redditi in 10 quote annuali di pari importo. La novità riguarda le spese sostenute dal 2024 in aventi; niente cambia per chi ha la detrazione per spese 2023 e anni precedenti.

Dunque, per il superbonus:

  • le spese dal 2024 in avanti potranno essere scaricate  in 10 quote annuali;
  • le spese sostenute dal 1° luglio 2020 fino al 30 giugno 2022, in cinque quote annuali;
  • quelle sostenute  dal 1° gennaio 2022  in quattro quote annuali.

Per il bonus 75%, le spese potranno essere scaricate in 5 quote annuali se pagate nel periodo 1° gennaio 2022-31 dicembre 2023, in 10 quote per le spese sostenute dal 2024.

Per il sismabonus, 5 quote annuali per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2023, 10 quote per le spese sostenute dal 2024.

L’emendamento che introduce anche una norma sulla cessione del credito per le banche “usuraie”, sarà in vigore una volta che sarà pubblicata la legge di conversione del DL 39. Oggi ci sarà il voto di fiducia.

Cosa cambia per chi utilizza il credito in compensazione?

La novità non impatta sull’utilizzo dei crediti d’imposta connessi a detrazioni superbonus, sismabonus e bonus 75% con spese pagate dal 1° gennaio 2024.

Infatti chi ha rilevato o rileverà i crediti da sconto in fattura e cessione del credito potrà utilizzarli in compensazione secondo le ordinarie ripartizioni:

  • quattro quote annuali per il superbonus;
  • cinque per sismabonus e bonus 75.

In alternativa all’utilizzo in compensazione, è comunque ammesse la chance di cessione del credito. Sempre nei limiti previsti dalla legge (vedi art.121 del DL 34/2020).

Riassumendo…

  • La commissione Finanze del Senato ha dato l’OK all’emendamento superbonus;
  • la detrazione superbonus, bonus 75 e sisma bonus per le spese pagate dal 2024 dovrà avvenire in 10 anni;
  • la novità non impatta sull’utilizzo dei crediti d’imposta connessi a detrazioni superbonus, sismabonus e bonus 75%.