Nel sistema fiscale italiano, due concetti spesso menzionati ma a volte fraintesi sono le detrazioni e le deduzioni fiscali. Entrambe le misure offrono benefici fiscali, ma funzionano in modi distinti.

Capirne il concetto e le differenze è fondamentale per ottimizzare il proprio carico fiscale e sfruttare al meglio le opportunità offerte dal legislatore fiscale italiano. In estrema sintesi, le detrazioni riducono direttamente l’imposta lorda, offrendo benefici immediati, mentre le deduzioni riducono il reddito imponibile, potenzialmente abbassando l’aliquota fiscale applicabile.

Entrambe le misure sono essenziali per garantire che il sistema fiscale sia equo e rispondente alle esigenze dei contribuenti.

Sia che si tratti di ridurre le spese mediche o di abbassare il reddito imponibile tramite contributi previdenziali, i contribuenti possono utilizzare queste misure per gestire meglio le proprie finanze e assicurarsi di pagare solo quanto dovuto in termini di imposte. Con una comprensione chiara di come funzionano le detrazioni e le deduzioni, è possibile pianificare in modo più efficace e fare scelte finanziarie più informate.

Il sistema IRPEF

In primis, ciò che il contribuente italiano deve tener presente è che il sistema fiscale italiano è basato su un principio di progressività, il che significa che le aliquote fiscali aumentano con l’aumentare del reddito.

Per calcolare l’imposta dovuta (IRPEF e addizionali), il reddito complessivo viene prima ridotto attraverso l’uso delle deduzioni, e poi l’imposta lorda (calcolata su detto reddito) viene ulteriormente ridotta attraverso le detrazioni.

Questi meccanismi aiutano a rendere il sistema più equo, permettendo ai contribuenti di ridurre il loro carico fiscale in base a specifiche circostanze personali e familiari.

Le detrazioni fiscali

Le detrazioni fiscali sono importi che possono essere sottratti direttamente dall’imposta lorda, riducendo così l’imposta netta da pagare. Questo significa che le detrazioni agiscono direttamente sull’importo delle tasse dovute, abbassandolo.

Diverse sono le spese sostenute dal contribuente, per sé e per i propri familiari a carico, che il legislatore permette di portare in detrazione nella dichiarazione redditi.

Tra le principali e più frequenti rientrano quelle sgravabili al 19%, ossia:

Ci sono poi le spese sostenute per le ristrutturazioni edilizie e riqualificazione energetica (spalmabili in più anni d’imposta). Si tratta, ad esempio, del c.d. bonus ristrutturazione 50%, ecobonus ordinario, bonus barriere architettoniche 75%, superbonus, ecc.

Tutti gli oneri detraibili sono nella Circolare n. 14/E del 2023.

Le deduzioni

Le deduzioni fiscali, invece, sono importi che possono essere sottratti dal reddito complessivo per determinare il reddito imponibile. Riducendo il reddito imponibile, le deduzioni abbassano la base su cui viene calcolata l’imposta lorda. Sono deducibili, ad esempio:

Contributi previdenziali e assistenziali (si tratta dei contributi versati alle casse di previdenza obbligatorie e complementari possono essere dedotti dal reddito complessivo. Questo include sia i contributi obbligatori che quelli volontari)

  • assegni di mantenimento corrisposti all’ex coniuge (non quello per il mantenimento dei figli);
  • contributi per addetti ai servizi domestici e familiari (ossia, colf e badanti);
  • erogazioni liberali, ossia le donazioni a favore di organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS), enti di ricerca scientifica, università e altre istituzioni sono deducibili fino a un certo limite.

Tutti gli oneri deducibili sono nella Circolare n. 15/E del 2023.

Detrazioni e deduzione: vantaggi a confronto

Come detto, le detrazioni offrono il vantaggio di ridurre direttamente l’importo delle tasse dovute. Questo significa che sono particolarmente vantaggiose per i contribuenti con redditi elevati, poiché l’effetto delle detrazioni è, in genere, indipendente dal reddito.

Ad esempio, una detrazione di 1.000 euro riduce l’imposta (IRPEF) da pagare di 1.000 euro, a prescindere dal reddito complessivo.

Le deduzioni fiscali, invece, riducono il reddito imponibile, il che significa che l’importo finale delle imposte dovute è inferiore. Questo è particolarmente utile per i contribuenti con redditi medi e bassi, poiché una riduzione del reddito imponibile può far sì che si applichino aliquote fiscali più basse. Ad esempio, se un contribuente ha un reddito di 40.000 euro e beneficia di deduzioni per 5.000 euro, il suo reddito imponibile diventa 35.000 euro, su cui verranno applicate le aliquote fiscali.

Le deduzioni sono spesso più vantaggiose per i contribuenti con redditi medi e bassi, poiché riducono il reddito imponibile e possono portare a una tassazione a un’aliquota inferiore (cioè aiutano a non far scattare l’aliquota IRPEF scaglione più alto). Le detrazioni, d’altra parte, offrono benefici diretti e significativi ai contribuenti con redditi elevati, poiché riducono l’imposta lorda indipendentemente dal livello di reddito.

Entrambe sono per cassa. Quindi, nella Dichiarazione redditi 2023 (anno d’imposta 2023), il contribuente detrae e deduce le spese “pagate” nel 2023.

Riassumendo…

  • detrazioni riducono direttamente l’imposta lorda, diminuendo le tasse da pagare
  • deduzioni riducono il reddito imponibile, abbassando la base di calcolo dell’imposta lorda
  • le detrazioni includono spese mediche, interessi sui mutui, e ristrutturazioni edilizie, ecc.
  • le deduzioni includono contributi previdenziali, assegni di mantenimento, erogazioni liberali, ecc.
  • le detrazioni portano maggiori benefici ai contribuenti con redditi elevati
  • deduzioni sono più vantaggiose per redditi medi e bassi, abbassando le aliquote fiscali applicabili.