Grazie all’adempimento spontaneo è possibile sanare eventuali violazioni commesse in merito alla presentazione della dichiarazione Iva 2021, periodo d’imposta 2020.

La dichiarazione Iva 2021

La dichiarazione Iva 2021, periodo d’imposta 2020, andava presentata entro lo scorso 30 aprile.

Così come avviene per la dichiarazione dei redditi anche per la dichiarazione Iva, l’Agenzia delle entrate effettua dei controlli e laddove rileva delle anomalie invita il contribuente a mettersi in regola. Consentendogli in prima battuta di sanare la propria posizione senza gravi conseguenze.

Ciò avviene grazie al c.

d adempimento spontaneo, commi da 634 a 636, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, Legge di bilancio 2015.

L’adempimento spontaneo

Con l’adempimento spontaneo è possibile sanare l’omessa presentazione della dichiarazione Iva pagando sanzioni ridotte.

Nello specifico, in base a quanto riportato nel provvedimento, Prot. n. 2021/172748 del 30 giugno 2021, l’Agenzia delle Entrate utilizza i dati delle fatture elettroniche, i dati relativi alle operazioni di cessione di beni e di prestazione di servizi effettuate e ricevute verso e da soggetti non stabiliti nel territorio dello Stato e dei corrispettivi giornalieri trasmessi dai contribuenti soggetti passivi IVA per verificare l’eventuale mancata presentazione della dichiarazione IVA per l’anno d’imposta 2020, ovvero la presentazione della stessa senza il quadro VE. Il quadro VE è relativo alla determinazione del volume d’affari e della imposta relativa alle operazioni imponibili.

Da qui, nel caso in cui il Fisco rilevi anomalie rispetto ai dati sopra indicati, tramite apposita comunicazione, informa il contribuente per permettergli di sanare la propria posizione.

La comunicazione è consultabile dal contribuente all’interno del proprio “Cassetto fiscale”e dell’interfaccia web “Fatture e Corrispettivi.

Come rimediare agli errori nella dichiarazione Iva

Se d’accordo sulle anomalie segnalate dal Fisco, il contribuente può mettersi in regola pagando delle sanzioni ridotte.

Nel provvedimento sopra citato è specificato che:

  • i contribuenti che non hanno presentato la dichiarazione IVA relativa al periodo di imposta 2020 possono regolarizzare la posizione presentando la dichiarazione entro novanta giorni decorrenti dal 30 aprile 2021, con il versamento delle sanzioni in misura ridotta come previsto dall’articolo 13, comma 1 lettera c), del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 472;
  • quelli che hanno presentato la dichiarazione IVA relativa al periodo di imposta 2020 senza il quadro VE possono regolarizzare gli errori e le omissioni eventualmente commessi secondo le modalità previste dall’articolo 13 del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 472, beneficiando della riduzione delle sanzioni in ragione del tempo trascorso dalla commissione delle violazioni stesse.

In merito a coloro che non hanno presentato la dichiarazione Iva, entro il 29 luglio è possibile ravvedersi evitando di incorrere nella violazione di omessa dichiarazione.