A partire dal 30 aprile, i contribuenti potranno accedere alla dichiarazione precompilata 2023; con tale dichiarazione, sarà possibile comunicare al Fisco i redditi prodotti nell’anno 2022. Il vantaggio della precompilata è quello di trovare già in dichiarazione dei redditi le spese sostenute nel 2022 che danno diritto a specifiche deduzioni o detrazioni, cosicché il contribuente o chi per lui,  potrà evitare di doverle inserirle manualmente. Quest’anno ci saranno novità anche in termini di controlli.

Detto ciò, vediamo nello specifico quali sono le spese che i contribuenti troveranno precaricate nella propria dichiarazione dei redditi.

La dichiarazione precompilata 2023. Le principali scadenze

Prima di elencare le spese detraibili e deducibili che saranno inserite nella dichiarazione precompilata, è utile ricordare le scadenze che caratterizzano la campagna dichiarativa 2023, periodo d’imposta 2022.

La dichiarazione precompilata sarà messa a disposizione dei contribuenti a partire dal 30 aprile (vedi art.1 D.Lgs 175/2014).

Successivamente:

  • a partire dall’8 maggio, sarà possibile modificare e inviare la dichiarazione (730 e Redditi) o accettare senza modifiche il modello 730 precompilato dall’Agenzia;
  • 15 maggio, data a partire dalla quale si può inviare il modello Redditi correttivo per correggere e sostituire il 730 o il modello Redditi già inviato o annullare il 730 già inviato e presentare una nuova dichiarazione tramite l’applicazione web;
  • 20 giugno, entro tale data sarà possibile annullare il 730 precompilato già inviato.

Si tratta di scadenze che non sono state ancora ufficializzate dall’Agenzia delle entrate; dunque sarà necessario attendere ancora un pò prima di avere certezza delle date appena elencate.

Dichiarazione precompilata. I principali dati inseriti dal Fisco

Vediamo quali sono i principali oneri e redditi che saranno presenti nella dichiarazione precompilata 2023.

In particolare, i contribuenti troveranno inseriti:

  • i compensi di lavoro autonomo occasionale indicati nella Certificazione unica – sezione Lavoro autonomo, provvigioni e redditi diversi
  • i compensi corrisposti per l’attività libero professionale intramuraria svolta dal personale dipendente del Servizio sanitario nazionale certificati e indicati nella Certificazione unica
  • i dati sulle locazioni brevi (corrispettivi e ritenute) contenuti nella Certificazione unica – Locazioni brevi, inviata dagli intermediari immobiliari;
  • gli interessi passivi sui mutui, i premi di assicurazione sulla vita, causa morte e contro gli infortuni, i premi per assicurazioni aventi per oggetto il rischio di eventi calamitosi e i contributi previdenziali (comunicati da banche, assicurazioni ed enti previdenziali);
  • i contributi deducibili e/o detraibili versati a enti o casse con finalità assistenziali o a società di mutuo soccorso
  • i contributi versati per i lavoratori domestici (compresi i contributi previdenziali versati all’Inps tramite lo strumento del “Libretto di famiglia”)
  • le somme restituite nell’anno d’imposta dal contribuente all’Inps, ma assoggettate a tassazione, anche separata, in anni precedenti
  • le somme rimborsate nell’anno d’imposta dall’Inps relative a oneri deducibili sostenuti dal contribuente in anni precedenti
  • le spese sanitarie e i relativi rimborsi comunicati da medici, farmacie, strutture sanitarie, ecc;
  • le spese veterinarie e i relativi rimborsi (comunicati da farmacie, parafarmacie e veterinari).

Ulteriori dati inseriti nella dichiarazione precompilata

Saranno presenti nella dichiarazione precompilata anche:

  • le spese universitarie e i relativi rimborsi;
  • le spese funebri e i contributi versati alla previdenza complementare (comunicati, rispettivamente, da università e da enti che erogano rimborsi delle spese universitarie, da soggetti che esercitano attività di pompe funebri e da enti previdenziali);
  • le spese per la frequenza degli asili nido e relativi rimborsi (comunicate dagli asili nido pubblici e privati e dagli atri soggetti che ricevono le rette e/o che erogano i relativi rimborsi);
  • le spese scolastiche e le erogazioni liberali agli istituti scolastici e relativi rimborsi (comunicate dagli istituti scolastici costituenti il sistema nazionale di istruzione e/o da altri soggetti che erogano i rimborsi);
  • le tasse scolastiche versate con modello di pagamento F24 per l’iscrizione, la frequenza, il sostenimento degli esami e il rilascio dei diplomi (informazioni, già in possesso dell’Agenzia delle entrate e non trasmesse dagli istituti scolastici);
  • le erogazioni liberali agli enti del terzo settore e relativi rimborsi (comunicati dalle Onlus, dalle associazioni di promozione sociale, dalle fondazioni e associazioni riconosciute aventi per scopo statutario la tutela, promozione e la valorizzazione dei beni di interesse artistico, storico e paesaggistico e dalle fondazioni e associazioni riconosciute aventi per scopo statutario lo svolgimento o la promozione di attività di ricerca scientifica);
  • ecc.

Nel complesso, i contribuenti troveranno in dichiarazione quasi tutte le spese che hanno sostenuto nel 2022  rispetto alle quali hanno diritto a specifiche detrazioni o deduzioni fiscali.