Tra i familiari a carico da poter indicare nella dichiarazione redditi e, quindi, godere delle relative detrazioni d’imposta, rientra anche l’ex coniuge. Al riguardo, tuttavia, il legislatore prevede una condizione ad hoc.

In premessa, è utile ricordare che, possono considerarsi fiscalmente a carico di un soggetto i familiari che, nell’anno d’imposta oggetto delle dichiarazione redditi, hanno posseduto un reddito complessivo:

  • uguale o inferiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili
  • oppure uguale o inferiore a 4.000 euro, al lordo degli oneri deducibili, se trattasi di figli di età non superiore a 24 anni.

Chi sono i familiari a carico

Nel rispetto del citato requisito reddituale, il legislatore indica specificamente i familiari che possono considerarsi a carico.

In dettaglio, possono essere familiari a carico:

  • il coniuge non legalmente ed effettivamente separato;
  • i figli (compresi i figli adottivi, affidati o affiliati) indipendentemente dal superamento di determinati limiti di età e dal fatto che siano o meno dediti agli studi o al tirocinio gratuito.

Le due menzionate categorie di soggetti possono considerarsi a carico del contribuente anche se non convivono con quest’ultimo. Si pensi, ad esempio, al figlio che studia fuori regione.

La condizione per gli altri familiari

Sempre nel rispetto del limite reddituale di 2.840,51 euro, possono altresì considerarsi familiari a carico:

  • il coniuge legalmente ed effettivamente separato
  • discendenti dei figli
  • genitori (compresi quelli adottivi)
  • generi e le nuore
  • suocero e la suocera
  • fratelli e le sorelle (anche unilaterali)
  • nonni e le nonne.

Questi familiari, tuttavia, devono convivere con il contribuente devono ricevere dallo stesso assegni alimentari non risultanti da provvedimenti dell’Autorità giudiziaria:

Quindi, ad esempio, il sig. Rossi può considerare a carico l’ex coniuge a condizione che il reddito di quest’ultimo non sia superiore a 2.840,51 euro e che i due continuano nella convivenza.