L’Europa ha fatto un altro passo avanti verso la sostenibilità ambientale con l’adozione della nuova direttiva green sulle case del futuro. Questo regolamento impone stringenti requisiti di efficienza energetica per abitazioni e edifici pubblici, mirando a una riduzione significativa delle emissioni inquinanti e del consumo energetico degli edifici, che attualmente rappresentano il 36% del totale delle emissioni europee.

Comprare casa vecchia ha ancora senso o con la direttiva green si rischia il salasso?

“Sto cercando casa da comprare ma il mio budget non mi permette abitazioni nuove di classe A o superiori.

Ho trovato una buona offerta per un appartamento degli anni 70 ma sto seguendo gli sviluppi della direttiva green. Quanto mi costerebbe adeguarlo?”

Ce lo ha chiesto un lettore, anzi più di uno ci scrive con dubbi simili. Cerchiamo di fare chiarezza perché in effetti ci sono degli sviluppi ora che la Direttiva Green è entrata in vigore anche se gli obblighi sui proprietari non sono immediati e comunque i costi dei lavori non saranno totalmente a loro carico. C’è inoltre una lista di immobili esclusi dall’obbligo di adeguamento.

Effetti della Direttiva green sui proprietari di casa: costi e lavori obbligatori

Entrata ufficialmente in vigore, la direttiva stabilisce che tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero entro il 2030, con una precedenza al 2028 per quelli pubblici. Questi cambiamenti radicali sono parte dell’obiettivo più ampio dell’Unione Europea di diventare climaticamente neutrale entro il 2050.

Per gli edifici esistenti, specialmente quelli con le prestazioni energetiche più basse, il percorso verso l’efficienza energetica sarà marcato da significative ristrutturazioni. Si prevede che interventi come l’applicazione di cappotti termici, la sostituzione di infissi, l’installazione di caldaie a condensazione e di pannelli solari diventeranno la norma.

L’impatto finanziario di queste ristrutturazioni non è trascurabile. Secondo stime, i lavori potrebbero costare tra i 10.000 e i 60.000 euro per ogni edificio, impattando milioni di proprietà in tutta Europa.

Nonostante una parte di questi costi possa essere coperta da fondi europei come il PNNR e altri nuovi finanziamenti, rimane la preoccupazione su come finanziare il resto, specialmente per i proprietari meno abbienti.

Verso un futuro sostenibile ma con alcune preoccupazioni

Esperti del settore, come il presidente di Confedilizia, evidenziano la necessità di fondi europei sostanziosi per rendere realistiche queste trasformazioni. C’è anche la preoccupazione che le spese elevate possano gravare in modo sproporzionato sui proprietari di case meno efficienti, spesso individui di classe medio-bassa.

Nonostante le sfide, la direttiva green offre una visione ambiziosa per un futuro più sostenibile. La transizione verso edifici a emissioni nette zero è una componente cruciale nella lotta contro il cambiamento climatico. Con un supporto adeguato e una pianificazione attenta, gli obiettivi possono essere raggiunti migliorando non solo la sostenibilità ambientale, ma anche la qualità della vita dei cittadini europei.

Riassumendo…

  • La nuova direttiva green è un passo decisivo verso un futuro più verde e sostenibile;
  • Secondo stime i lavori potrebbero costare tra i 10.000 e i 60.000 euro per ogni edificio;
  • Gran parte dei costi sarebbe comunque sostenuta da fondi europei.