E’ stata rispolverata la proposta di legge per anticipare la maggiore età di due anni: diventare maggiorenni a 16 anni e non più a 18. Che cosa cambierebbe?

Diritto di voto a 16 anni: siamo pronti per anticiparlo?

L’evento che ha fatto riaccendere la luce dei riflettori sulla possibilità (per alcuni sull’opportunità) di anticipare a 16 anni il riconoscimento della maggiore età, è stata la partecipazione degli adolescenti in massa al recente “Friday For Future”. Un’occasione che, probabilmente, nonostante le polemiche, è servita per dimostrare una faccia diversa degli adolescenti di oggi, troppo spesso descritti come immaturi e superficiali.

Dopo che i media hanno trasmesso immagini e video della manifestazione per l’ecologia e la salvaguardia del Pianeta, alcuni esponenti politici hanno riproposto di istituire la maggiore età, e di conseguenza il diritto di voto, a 16 anni. Tra questi Matteo Salvini e Zingaretti. Una mossa che potrebbe aumentare il consenso popolare. Non sorprende, a tal proposito, che anche il Movimento 5 Stelle, forte di avere un grande riscontro tra i più giovani, sia a favore della proposta. Anzi Di Maio ne ha rivendicato la paternità grillina: “giovani in Italia vengono definiti, a seconda del momento, choosy, viziati, “gretini”: per noi questi giovani vanno soprattutto rispettati, ascoltati e messi al centro della nostra politica”.

Non solo voto però. E neppure solo patente. Ricordiamo che diventare maggiorenni comporta anche un diverso trattamento per chi commette illeciti, civili o penali. Ad oggi per chi non ha compiuto 18 anni anche il matrimonio deve essere autorizzato dai genitori. A sottolineare, pur concordando con la misura, le implicazioni sul fronte giuridico, è stato il premier (non dimentichiamo che Conte è un giurista): “Negli ordinamenti giuridici – ha commentato cauto – si fissa una soglia anagrafica per la maturità psicofisica. Credo che i nostri ragazzi a 16 anni abbiano la piena maturità psicofisica, ma è un tema più da sede parlamentare.

Io fornisco un assist”. Gli esempi di voto a 16 anni in Europa non mancano: dall’Austria alla Germania. Di recente è stata avviata anche una sperimentazione in Norvegia. Fuori dal Vecchio Continente si vota a 16 anni in Argentina, Brasile, Cuba, Ecuador, Nicaragua.

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