Chi non ce la fa più ad avere scartoffie sulla scrivania di casa alzi la mano! Bollette di luce e gas pagate, ricevute di versamento IMU, bollo auto. Non parliamo poi della documentazione riguardante la dichiarazione redditi. Quindi, Modello 730, scontrini spese sanitarie, fatture per spese mediche, bonifici per spese di ristrutturazione, ecc.

Tutti si chiedono per quanto tempo bisogna conservare questi documenti. Quali sono i documenti da buttare e quali possono essere cestinati a fine anno?

La risposta alla domanda è diversa a seconda del tipo di documento.

Diversi, infatti, possono essere i termini di prescrizione e i termini entro cui, ad esempio, l’Agenzia delle Entrate potrebbe chiedere di dimostrare il pagamento della spesa detratta in dichiarazione redditi.

Occorre, pertanto, distinguere caso per caso.

Documenti da buttare, i tempi per la dichiarazione redditi

Uno degli appuntamenti annuali più importanti per i cittadini italiani è la dichiarazione redditi. Ci riferiamo al Modello 730 o Modello Redditi.

La presentazione della dichiarazione non libera definitivamente il contribuente dai suoi obblighi verso il fisco. Questi, infatti, può essere chiamato dall’Amministrazione finanziaria a dimostrare il diritto alla detrazione/deduzione di alcune spese che sono indicate nel modello dichiarativo.

La conservazione della dichiarazione e della relativa documentazione (scontrini e fatture spesa, ecc.) deve essere fatta fino alla scadenza del termine entro cui l’Agenzia Entrate può fare l’accertamento.

Oggi, questo, termine è stabilito al 31 dicembre del 5° anno successivo alla presentazione della dichiarazione redditi.

Alcuni esempi

Ciò significa, ad esempio, che il Modello 730/2022 (anno d’imposta 2021), presentato nel 2022, dovrà essere conservato insieme a tutta la sua documentazione, fino al 31 dicembre 2027.

Questo significa anche che occorre conservare fino al 31 dicembre 2022, la Dichiarazione Redditi 2017 (anno d’imposta 2016) e la relativa documentazione e che il Modello 730/2023 sarà da conservarsi fino al 31 dicembre 2028.

Attenzione però che se in dichiarazione redditi sono indicate spese detraibili o deducibili ripartite in più anni le cose cambiano.

In tale ipotesi, il citato termine parte dall’anno in cui è stata presentata la dichiarazione in cui è indicata la rata.

Esempio

Nel Modello 730/2018, sono indicate spese di ristrutturazione edilizie fatte nel 2017 che danno diritto alla detrazione del 50% da ripartire in 10 rate annuali di pari importo. In questo caso, poiché l’ultima delle 10 rate sarà goduta nel Modello 730/2027 (anno d’imposta 2026), la conservazione di quest’ultimo dovrà avvenire fino 31 dicembre 2032.

Altri documenti da buttare, dal bollo auto alle bollette luce e gas

Altra rogna sono le ricevute di pagamento del bollo auto e quelle delle utenze luce e gas. Per il bollo, per capire quando rientra tra i documenti da buttare, bisogna considerare il termine di prescrizione dei tre anni. Ciò significa, ad esempio, che

  • il bollo di competenza del 2022 si prescrive il 31 dicembre 2025;
  • il 31 dicembre 2022, si prescrive il bollo auto di competenza del 2019.

Il 1° gennaio 2023, dunque, se si è in regola con il pagamento della tassa è possibile cestinare la ricevuta di pagamento della tassa di competenza del 2019, e precedenti se non ancora buttate.

Le bollette di luce e gas sono, invece, documenti da buttare dopo 5 anni. Come anche le multe, spese condominiali, affitto, mutuo, IMU.

Quindi, a fine anno 2022 è possibile disfarsi di tutte le ricevute del 2017, e anche anni precedenti se non ancora cestinate.