Si torna a parlare di bonus 200 euro. Tutti quanti, al fine di poter accedere ai vari beni e servizi, dobbiamo necessariamente sborsare del denaro. Un gesto di per sé semplice, ma che comporta, ovviamente, una riduzione del nostro potere di acquisto. A peggiorare la situazione, poi, ci si mette l’inflazione, che porta sempre più persone a riscontrare delle serie difficoltà nel riuscire ad arrivare alla fine del mese.

Al fine di far fronte a queste problematiche, quindi, il governo ha deciso di mettere a disposizione il bonus 200 euro una tantum.

Quest’ultimo introdotto proprio con l’intento di riuscire a contrastare il preoccupante aumento generale dei prezzi. Sono già molti i lavoratori e pensionati che hanno già beneficiato del relativo pagamento in modo automatico.

Altri, invece, purché in possesso di determinati requisiti, devono provvedere a presentare apposita domanda. Ma entro quando va fatta e come sapere se è andata a buon fine? Ecco come funziona.

Domanda bonus 200 euro una tantum: chi ne ha diritto e requisiti

Abbiamo già avuto modo di vedere assieme che il bonus 200 euro bis non raddoppia, bensì si allarga. Se da una lato molti hanno già ottenuto il relativo accredito, infatti, dall’altro canto sono tanti i soggetti che si vedranno erogare il bonus 200 euro una tantum nel corso delle prossime settimane. A tal fine, però, i soggetti interessati e aventi diritto dovranno provvedere a presentare apposita richiesta per il bonus 200 euro una tantum.

Prima di vedere come ed entro quando fare domanda per tale indennità, però, è bene ricordare chi ne ha diritto. Ebbene, hanno diritto al bonus 200 euro le persone che hanno ottenuto nel corso del 2021 un reddito complessivo inferiore a 35 mila euro. Ma non solo, possono presentare apposita domanda solo coloro che non hanno già beneficiato del relativo pagamento.

Entrando nei dettagli, così come si evince dal sito dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, possono farne richiesta i lavoratori
iscritti alla gestione speciale degli artigiani; quelli iscritti alla gestione speciale dei commercianti; alla gestione speciale per i coltivatori diretti e per i coloni e mezzadri e i pescatori autonomi.

Questo anche nel caso in cui si risulti iscritti a tali gestioni previdenziali in qualità di coadiuvanti e coadiutori.

Le condizioni da rispettare per accedere all’agevolazione

Ma non solo, ne hanno diritto anche i liberi professionisti iscritti alla Gestione Separata, inclusi i partecipanti agli studi associati o società semplici. Se un lavoratore risulta contemporaneamente iscritto a una delle gestioni previdenziali Inps e a uno degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza, dovrà presentare domanda per il bonus 200 euro una tantum solo all’Inps.

Se, invece, si tratta di un lavoratore autonomo iscritto in via esclusiva presso un altro ente di previdenza obbligatoria, allora, bisogna fare richiesta proprio a quest’ultimo. Oltre ai requisiti poc’anzi citati, per poter presentare domanda per il bonus 200 euro una tantum è necessario che entro lo scorso 18 maggio 20220 i soggetti richiedenti risultino:

  • “essere già iscritti alla gestione autonoma;
  • essere titolari di partita IVA attiva;
  • aver versato almeno un contributo nella gestione d’iscrizione per il periodo di competenza dal 1° gennaio 2020″.

Se tutto questo non bastasse, nel caso in cui i soggetti richiedenti hanno registrato nel corso del 2021 un reddito inferiore a 20 mila euro, si vedranno anche riconoscere un ulteriore bonus, quest’ultimo dal valore pari a 150 euro.

Entro quando va fatta la domanda del bonus 200 euro e come sapere se è andata a buon fine

Una volta visto chi ha diritto a presentare domanda per il bonus 200 euro una tantum e a chi rivolgersi, vediamo assieme quali sono le tempistiche da rispettare e come sapere se tutto è andato per il verso giusto.

Ebbene, a partire dalle ore 12 dello scorso 26 settembre 2022, tutti i soggetti aventi diritto possono presentare domanda per il bonus 200 euro una tantum.

Già in molti hanno provveduto a presentare relativa richiesta. Basti pensare che, in base ai dati forniti dai vari enti previdenziale, nel giro di poche ore sono giunte migliaia di richieste, con la Cassa forense che registra, addirittura, “almeno 10 mila” richieste in un paio d’ore. A differenza di quanto ipotizzato a lungo, però, non si tratta di un click day.

I soggetti interessati, infatti, hanno tempo fino al prossimo 30 novembre per richiedere tale contributo economico. Il fondo stanziato, pari a 600 milioni di euro, è bene sottolineare, sembra sia sufficiente a soddisfare tutte le richieste. Prima si presenta la domanda, però, prima verrà effettuato il relativo pagamento.

Come presentare domanda

In base a quanto si evince dal sito dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, è possibile presentare domanda per il bonus 200 euro una tantum telematicamente attraverso:

“il servizio online Indennità una tantum 200 euro – Domanda, accessibile anche tramite il Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche. Una volta autenticati con le proprie credenziali, sarà necessario selezionare la categoria di appartenenza per la quale si intende presentare domanda fra quelle indicate”.

In alternativa non bisogna fare altro che rivolgersi a un patronato oppure tramite Contact Center dell’istituto di previdenza. Nel caso in cui il soggetto interessato sia iscritto presso un altro ente di previdenza obbligatoria, invece, dovrà provvedere a presentare apposita richiesta a quest’ultimo, seguendo le indicazioni del proprio istituto di riferimento.

Allo stesso modo, quindi, sarà possibile sapere se la domanda è andata a buon fine e se effettivamente si potrà beneficiare del pagamento del tanto atteso bonus 200 euro.