Un albero il cui tronco si può a malapena abbracciare nasce da un minuscolo germoglio. Una torre alta nove piani incomincia con un mucchietto di terra. Un lungo viaggio di mille miglia si comincia col muovere un piede“, affermava Lao Tzu. Anche noi, prima di diventare adulti, siamo stati bambini. Questo vuol dire che le cose non nascono, nella maggior parte dei casi, già grandi e perfette. Anzi, quasi tutto è frutto di un lungo processo di crescita che permette di raggiungere, si spera, i risultati sperati.

 La vita, d’altronde, non è immutabile.

Diversi i cambiamenti con cui dover fare i conti e che coinvolgono gli ambiti più disparati. Tra questi si annovera senz’ombra di dubbio la burocrazia che puntualmente ci vede destreggiare tra le modifiche apportate alle procedure da seguire per accedere ad una determinata agevolazione o un servizio. Ne è un chiaro esempio l’aggiornamento effettuato dall’Inps delle procedure per la definizione delle domande di pensionamento anticipata con quota 103. Ecco come funziona.

Legge di Bilancio 2023, la misura ponte per contrastare la Fornero

Attraverso la Manovra 2023 il Governo ha introdotto delle importanti novità per quanto concerne il mondo delle pensioni. Come è possibile leggere anche sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze, infatti, per contrastare il ritorno della Legge Fornero, la legge di Bilancio ha dato il via ad:

“un nuovo schema di anticipo pensionistico per il 2023 che consente di andare in pensione con 41 anni di contributi e 62 anni di età anagrafica (quota 103). Per chi decide di restare a lavoro rifinanziato bonus Maroni che prevede una decontribuzione di circa il 10%”.

Per accedere a quota 103, è bene ricordare, è fondamentale che i requisiti anagrafici e contribuitivi vengano perfezionati entro la fine dell’anno in corso. Una volta maturati i requisiti sarà possibile accedere a tale forma pensionistica anche in un momento successivo.

Domanda Quota 103, cosa è cambiato

Attraverso un comunicato stampa dell’11 maggio 2023, l’Inps ha fatto sapere di aver aggiornato le procedure di liquidazione della pensione anticipata flessibile. Tale aggiornamento coinvolge i lavoratori iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria, alle forme sostitutive ed esclusive gestite dall’istituto di previdenza e alla Gestione separata. Entrando nei dettagli, si legge che il diritto acquisito nel corso del 2023 permette di accedere a quota 103:

“in qualsiasi momento successivo all’apertura della c.d. finestra:
• dopo un periodo di tre mesi dalla data di maturazione dei requisiti, per i lavoratori dipendenti da datori di lavoro diversi dalle Pubbliche amministrazioni e per i lavoratori autonomi; la decorrenza della pensione non può comunque essere anteriore al 1° aprile 2023;
• dopo sei mesi dalla maturazione dei requisiti, per i lavoratori dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni (articolo 1, comma 2 – decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165); la decorrenza della pensione non può comunque essere anteriore al 1° agosto 2023“.

Sempre come si evince dal comunicato dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, sono confermate le modalità di accesso al trattamento pensionistico del personale AFAM e della scuola. Le categorie in questione potranno accedervi rispettivamente al 1° novembre e al 1° settembre dell’anno di raggiungimento dei requisiti. Quest’ultimi vengono considerati raggiunti anche se il relativo perfezionamento avviene dopo le date poc’anzi citate, ma comunque entro l’anno solare di riferimento.