Dopo le notizie sulla chiusura della favorevole tassazione dei pensionati italiani in Portogallo, sono tanti gli italiani che si chiedono dove sia rimasta un’oasi felice da questo punto di vista. Tra doppia tassazione, convenzioni internazionali e verifiche sul reale cambio di residenza di una persona, le cose da appurare sono sempre molte. Oggi per esempio rispondiamo al quesito di un nostro lettore che si è trasferito in Romania.

“Sono un pensionato Inps, ex Inpdap. Mi sono trasferito in Romania e credo di non avere diritto a una tassazione unica nello Stato di residenza (Art. 19. par 2 OCSE Pensioni pubbliche) ma al contrario sono tenuto a pagare la tassazione doppia.


Evidentemente si tratta di una totale distorsione della legge che crea una grave disparità di trattamento. Allora le chiedo se mai ci fossero state variazioni, volte a sanare tale assurdità, in ambito nazionale e/o in ambito OCSE. Certo di un sicuro riscontro, le esprimo anticipatamente la mia gratitudine.”

Ecco come spostare la propria pensione in Romania ed essere tassato al 16%

Tra i tanti Paesi dove molti italiani si trasferiscono per vivere meglio con la loro pensione, senza dubbio la Romania è tra le scelte più diffuse. Il regime fiscale vantaggioso è una delle motivazioni che spinge un pensionato al trasferimento. Ma allo stesso tempo conta il clima e il tenore di vita del Paese dove ci si trasferisce. Per questo per anni il Portogallo è stata una delle mete più gettonate. Parliamo al passato perché pare che le autorità abbiano deciso di porre il freno a quello che a tutti gli effetti era un Paese a tassazione praticamente zero per i pensionati. Oggi però non parliamo della tassazione delle pensioni in Portogallo, perché la meta dove un nostro lettore ha deciso di trasferirsi è la Romania. E secondo noi ha tutte le carte in regola per essere tassato solo nello Stato dove ha deciso di spostarsi.

Convenzioni contro la doppia tassazione sulle pensioni

Innanzi tutto va detto che il cambio di residenza deve essere effettivo e non fittizio. Perché chi fa solo finta di cambiare residenza, è suscettibile di sanzioni anche gravi. Dichiarare una residenza fittizia è a tutti gli effetti un reato. Si chiama falso ideologico in atto pubblico e le conseguenze sono serie. Questo vale anche se il cambio di residenza fasullo è in Italia e non solo all’estero. In genere per dare per buono un cambio di residenza, bisogna essere fisicamente sul territorio del nuovo Stato, per almeno 186 giorni l’anno. Il nostro lettore però dice di essersi trasferito in Romania ufficialmente. Pertanto, può, espletando le giuste procedure, essere tassato al regime rumeno del 16%. Un regime quindi nettamente favorevole rispetto all’Italia.

Ecco come fare a trasferire in Romania anche la residenza fiscale oltre a quella fisica per avere la pensione

Non basta però trasferirsi per godere di un trattamento fiscale più favorevole. Il trasferimento della pensione all’estero la porterà ad essere tassata con l’imposta sui redditi rumena che è unica e pari al 16%. L’interessato oltre alla residenza fisica, deve portare in Romania anche la residenza fiscale. Il codice tributario rumeno, appena aggiornato infatti, prevede che il pensionato che si trasferisce in Romania, deve compilare un questionario. Tutto parte dall’iscrizione al Registro degli italiani all’estero (AIRE). In questo caso, contemporaneamente, il diretto interessato sparisce dall’Anagrafe della Popolazione Residente in Italia. Ma non basta, perché a questo punto non si è ancora residenti dal punto di vista fiscale in Romania.

L’OCSE e il suo Tie Break Rules

Il collegamento tra i due Stati (Italia e Romania), soprattutto per la convenzione contro la doppia imposizione fiscale, impone un ulteriore adempimento. Per non far tassare la propria pensione alla fonte, e quindi dall’Italia, finendo nei meandri della doppia imposizione, bisogna compilare il questionario.

Si tratta di un formulario che mira, secondo le autorità rumene, a equiparare i cittadini dello Stato a quelli che vengono da fuori. Il questionario deve essere redatto e mandato alle autorità competenti. Perché solo dopo questo adempimento la Romania potrà esaudire la richiesta di detassazione dello Stato Italiano.

Infatti sarà l’Agenzia delle Entrate della Romania a inviare all’Italia la certificazione che sottolinea come il pensionato sarà tassato dalla normativa vigente del Paese dove risiede. Il formulario fatto di domande a cui dare risposta, è basato sul modello OCSE conosciuto come “Tie Break Rules”. Le domande a cui dare risposta sono tutte relative a composizione del nucleo familiare e situazione patrimoniale del pensionato.