L’Ecobonus 110% è tra le misure anticipate dal decreto Rilancio che sta suscitando maggiore interesse. In attesa della pubblicazione della legge di conversione che arriverà entro metà giugno, sono diversi i dubbi e le richieste di chiarimento. Proprio in questo clima di confusione trova terreno fertile il proliferare di truffe: quella segnalata da alcune associazione di consumatori è particolarmente allarmante perché potrebbe costare 5 mila euro. Questo, si legge nel messaggio fake, è il costo per la pratica che assicura la domanda per il bonus 110%.

Per non perdere questa grossa possibilità di fare lavori gratis, magari interventi di efficientamento energetico o messa in sicurezza da tempo rimandati proprio per via del loro costo, accettereste di versare un anticipo di 5 mila euro?

Domanda bonus 110%: se vi chiedono 5 mila euro per avviare la pratica

Stando a quanto riportano alcune segnalazioni alcuni consulenti stanno chiedendo 5 mila euro per avviare la pratica in modo da selezionare con priorità le tante richieste di interventi di questi giorni (soprattutto in caso di sconto in fattura). A quanto pare non si tratta di una condotta circoscritta a livello locale perché le testimonianze sono giunte in ordine dislocato da tutto il territorio nazionale. C’è chi, per paura di perdere la possibilità di recuperare tutto il costo dei lavori di eco e sismabonus, paga i 5 mila euro di servizio senza batter ciglio. Anche perché si tratta spesso di lavori in condominio quindi la spesa sarebbe distribuita tra i diversi proprietari. Ma Federcontribuenti ha ben chiarito che nessun costo è dovuto mettendo in guardia su questa condotta che rappresenta una vera e propria truffa a danno dei contribuenti.

Scadenze bonus 110%: la doppia truffa su certificazioni APE e impianti fotovoltaici porta a porta

C’è da dire peraltro, in merito alla finestra temporale del bonus 110%, che si rischia una doppia truffa. Al momento, infatti, è stato confermato che la detrazione 110% sul costo dei lavori può essere richiesta per opere pagate dall’1 luglio 2020 fino al 31 dicembre 2021 e che, requisito imprescindibile per aver accesso al maxi bonus, è poter dimostrare un miglioramento dell’efficienza energetica dell’edificio di almeno due classi (o di raggiungere quella massima).

Attenzione quindi alla società che vi rilascia l’APE: questa certificazione va redatta secondo i criteri di legge e presuppone obbligatoriamente un sopralluogo di persona da parte di un professionista abilitato e iscritto nell’apposito albo. Sono contrari alla normativa, dunque, i documenti di questo tipo rilasciati online a distanza e venduti a circa 50 euro. A pagarne le conseguenze non è solo chi rilascia l’APE in modo irregolare ma anche chi ne usufruisce. Il Codice Penale infatti prevede che “quando un contribuente usufruisce di un falso attestato allegandolo al rogito di compravendita o al contratto di locazione commette egli stesso un illecito civile e penale per inadempimento contrattuale, che comporta la risoluzione del contratto, la restituzione dei soldi versati e il risarcimento del danno e un illecito penale, che configura il reato di truffa” .

Da ultimo Federcontribuenti ha messo in allerta anche sugli impianti fotovoltaici venduti porta a porta ricordando che solamente i sistemi di risparmio energetico ed energia alternativa altamente efficienti e installati da tecnici qualificati potranno dare accesso alla detrazione 110%.