Cala la spesa per le pensioni. A causa del covid che ha fatto salire l’indice di mortalità della popolazione anziana, sono state eliminate migliaia di pensioni in più rispetto all’andamento ordinario.

Il triste primato che tocca in particolar modo l’Italia, uno dei Paesi più vecchi al mondo, si riflette anche sulla spesa pubblica che diminuisce. Secondo i dati Inps riferiti al 2020, sono state cancellate più di 100 mila pensioni.

Le pensioni eliminate

Difficile discernere fra pensioni eliminate a causa del covid piuttosto che per altre ragioni.

Sta di fatto che a fronte di 150 mila morti causati dalla pandemia in due anni, l’Inps ha dovuto cancellare più di 100 mila assegni.

I numeri, presentati dal presidente dell’Inps Pasquale Tridico a suo tempo, sono stati analizzati dal Centro Studi di Itinerari Previdenziali nel suo ultimo report. Ne è saltato fuori che lo Stato spenderà circa 12 miliardi in meno fino al 2029 per prestazioni pensionistiche rispetto a quanto preventivato.

Difficile dipingere il dato come buona notizia, ma i numeri sono questi e vanno considerati. L’Inps ha cancellato migliaia di pensioni dirette e indirette proprio a causa dei prematuri decessi degli assicurati. Ne è derivato un risparmio di spesa per le casse dell’istituto di previdenza.

Secondo alcuni calcoli, oltre il 96% dei deceduti nel 2020 aveva più di 65 anni e quindi era quasi sicuramente titolare di pensione.

Meno prestazioni da pagare

Fare una stima dell’impatto sulla spesa pensionistica non è facile. Alberto Brambilla di Itinerari Previdenziali ha tuttavia simulato un calcolo basato sul reddito medio lordo ricavabile dal casellario delle pensioni Inps.

Salta fuori una riduzione di spesa per pensioni pari a 1,11 miliardi di euro all’anno. Il dato è stato quindi proiettato sul decennio 2020 – 2029 considerando le aspettative di vita dei pensionati in base alle fasce di età di appartenenza. Quindi si è presa in considerazione l’ipotesi che molti pensionati, in assenza di mortalità causa covid, avrebbero campato altri 10 anni.

Più precisamente, sulla base degli indici di mortalità Istat del 2019, gli anni di vita potenzialmente persi a causa della premorienza dai 96.818 ultra 64 enni morti in più sono stati mediamente 13 anni per i 20.110 deceduti con 65-79 anni di età e circa 7 anni per i 76.708 deceduti con 80 e più anni.

Il conteggio così stimato porta a una cifra che si aggira intorno agli 11,9 miliardi di euro risparmiati dall’Inps dal 2020 al 2029. Dato che potrebbe tranquillamente essere arrotondato per eccesso a 12 miliardi se si considera che nel conteggio non sono considerati i dati delle altre casse di previdenza diversa dall’Inps.