“La piccola evasione lascia il denaro nel Paese e nel circuito produttivo; la grande evasione delle banche e delle multinazionali lo porta fuori dal Paese e fuori dai circuiti produttivi“, afferma Marco Della Luna. L’evasione fiscale, in effetti, si rivela essere purtroppo uno dei più grandi problemi della nostra società.
Questo perché va a pesare sulle tasche di tutti i cittadini che pagando le tasse contribuiscono a rimpolpare i bilanci statali e, di conseguenza, a pagare i vari servizi pubblici.
Per questo motivo il Fisco è costantemente al lavoro per scoprire i furbetti. Diversi gli strumenti a disposizione dell’Agenzia delle Entrate per i controlli, compresa una black list aggiornata, che vede diversi Paesi finire sotto la lente di ingrandimento. Ecco di quali si tratta.
Evasione fiscale: la Black List aggiornata dall’Agenzia delle Entrate
La Black List dell’Agenzia delle Entrate consiste in un elenco degli Stati che hanno adottato regimi fiscali agevolati, con tasse molto basse e che hanno deciso di non aderire al sistema di scambio dei dati fiscali con gli altri Paesi. Si tratta, in pratica, dei cosiddetti Paradisi fiscali. A tal proposito, come si legge sul sito dell’Agenzia delle Entrate:
“I soggetti passivi Iva devono comunicare all’Agenzia delle Entrate i dati relativi alle operazioni effettuate fino all’anno 2016 con operatori economici con sede, residenza o domicilio negli Stati o territori a fiscalità privilegiata (cosiddetti “Paesi black list”) individuati dal decreto 4 maggio 1999 del Ministro delle Finanze e dal decreto 21 novembre 2001 del Ministro dell’Economia e delle Finanze”. Viene inoltre sottolineato che a partire: “dal 2017 l’obbligo di comunicazione è stato soppresso (articolo 4, comma 4, lettera d) del decreto legge del 22/10/2016 n. 193, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° dicembre 2016 n. 225)”.
Ecco i Paesi nel mirino
Nonostante, dal 2017, sia stato abolito l’obbligo di comunicazione delle operazioni con i Paesi inseriti nella Black list, quest’ultima continua ad essere considerata per individuare i paradisi fiscali.
Entrando nei dettagli, così come si evince dall’ultimo intervento del Consiglio Europeo del 4 ottobre 2022, sono dodici i Paesi nella black list, ovvero:
- Samoa americane;
- Figi;
- Guam;
- Palau;
- Panama;
- Samoa;
- Trinidad e Tobago
- Isole Vergini degli Stati Uniti;
- Vanuatu;
- Bahamas;
- Anguilla;
- Isole di Turks e Caicos.