Nella flat tax incrementale c’è una franchigia. In sostanza c’è una parte di base imponibile dell’imposta che viene “forfettariamente” abbattuta prima di applicare l’aliquota di tassazione.

L’importo dell’abbattimento è pari al 5% del reddito più alto conseguito dalla partita IVA nel triennio di osservazione 2020, 2021 e 2022. C’è, tuttavia, un caso in cui la franchigia non trova terreno di applicazione.

Prima di illustrare un caso pratico in cui ciò accade, è opportuno rivedere il funzionamento di questo particolare regime di tassazione introdotto dalla legge di bilancio 2023 (commi da 55 a 57).

Il calcolo

La flat tax incrementale è un regime di tassazione sostitutiva dell’IRPEF e relative addizionali. E’ prevista per il solo anno d’imposta 2023. Possono sceglierlo solo le persone fisiche che esercitano attività d’impresa, arte e professione.

Ne sono esclusi i contribuenti che nel 2023 sono in regime forfettario, tranne il caso di uscita in corso di anno.

L’imposta sostitutiva di calcola con aliquota del 15%. La base imponibile della flat tax incrementale può essere al massimo di 40.000 euro ed è data dalla differenza tra il reddito dell’attività riferito al 2023 e quello più alto tra quelli dichiarati in uno degli anni 2020, 2021 e 2022. Prima di applicare l’aliquota, tuttavia, l’importo così calcolato è decurtato di una somma pari al 5% del reddito più alto del menzionato triennio di osservazione. E’ questa la c.d. franchigia.

Esempio

  • Reddito 2023 = 50.000 euro
  • Reddito 2022 = 20.000 euro
  • Reddito 2021 = 20.000 euro
  • Reddito 2020 = 30.000 euro
  • Differenza tra reddito 2023 e quello più alto del triennio = 50.000 – 30.000 = 20.000 euro
  • Calcolo franchigia = (30.000 x 5%) = 1.5000 euro
  • Base imponibile flat tax = (20.000 – 1.500) = 18.500 euro
  • Flat tax incrementale = (18.500 x 15%) = 2.775 euro

La quota di reddito non soggetta a flat tax incrementale confluirà nel reddito complessivo del contribuente ai fini IRPEF e tassato, quindi, secondo le aliquote per scaglioni come ordinariamente previste.

Nell’esempio, tale quota di reddito residuo è pari 31.500 euro (50.000 – 18.500).

Flat tax incrementale, la franchigia non si applica sempre

La franchigia del 5% nella flat tax incrementale può essere calcolata, dunque, solo quando c’è il dato numerico disponibile.

Ossia, il reddito più alto tra quelli dichiarati nel 2020, 2021 e 2022.

Si pensi al caso in cui, per ciascuno dei suddetti anni il reddito è pari a zero oppure addirittura in perdita. In tale ipotesi la franchigia non può essere calcolata e di conseguenza non può essere applicata. Quindi, la base imponibile sarà pari esattamente al reddito dell’attività conseguito nel 2023, fermo restando che non può essere superiore a 40.000 euro

Esempio

  • Reddito 2023 = 60.000 euro
  • Reddito 2022 = 0,00 euro
  • Reddito 2021 = 0,00 euro
  • Reddito 2020 = 0,00 euro
  • Base imponibile flat tax = 40.000 euro (ossia il massimo previsto)
  • Flat tax incrementale = (40.000 x 15%) = 6.000 euro
  • Quota di reddito soggetta ad IRPEF = (60.000 – 40.000) = 20.000 euro

Riassumendo…

  • la base imponibile della flat tax incrementale non può essere superiore a 40.000 euro ed è data dalla differenza tra il reddito dell’attività conseguito nel 2023 e il reddito dell’attività più alto tra quelli del 2020, 2021 e 2022.
  • dall’importo calcolato come da punto precedente, si sottrare il 5% del reddito più alto tra quelli del 2020, 2021 e 2022
  • la quota di reddito 2023 non soggetta a flat tax incrementale confluisce nel reddito complessivo ai fini IRPEF del contribuente
  • la franchigia non si può applicare quando per ciascuno degli anni 2020, 2021 e 2022, il reddito è zero o in perdita
  • i chiarimenti si trovano nella Circolare Agenzia Entrate n. 18/E del 2023.