Debutta la flat tax incrementale prevista con la legge di bilancio 2023 (commi da 55 a 57). Un particolare sistema di tassazione misto tra IRPEF e imposta sostitutiva a cui possono accedere, e solo per l’anno d’imposta 2023, le persone fisiche esercenti attività d’impresa, arti o professioni, diversi da quelli che applicano il regime forfetario

In sintesi, a queste partite IVA, è data possibilità di optare per l’applicazione di un’imposta sostitutiva dell’IRPEF e relative addizionali. Un’imposta sostitutiva, con aliquota del 15%, applicata su una base imponibile data dalla differenza tra il reddito dell’attività determinato nel 2023 e il reddito dell’attività d’importo più elevato tra quelli dichiarati negli anni dal 2020 al 2022.

Dal calcolo così effettuato si applica poi una decurtazione pari al 5% calcolato sul reddito più alto del triennio 2020-2022.

La base imponibile, comunque, non può essere superiore a 40.000 euro. L’ulteriore quota di reddito, non soggetta a imposta sostitutiva, confluisce nel reddito complessivo del contribuente e si rende, quindi, ad essa applicabile la tassazione progressiva ai fini IRPEF (e relative addizionali), secondo gli ordinari scaglioni di reddito.

Un lettore ci chiede se può applicare la flat tax incrementale anche nel caso in cui ha iniziato la sua attività a giugno del 2022.

Gli esclusi

La flat tax incrementale, è riservata solo a poche partite IVA. Deve trattarsi di persone fisiche che esercitano attività di impresa e persone fisiche che esercitano arti o professioni.

Non possono applicarla coloro che nel 2023 sono in regime forfettario. È ammessa la flat tax incrementale a chi è forfettario nel 2023 ma che poi vi esce nel corso dello stesso anno.

Sono, invece, esclusi da questo particolare regime di imposizione fiscale i redditi delle società di persone, imputati ai soci in ragione del principio di “trasparenza” (articolo 5, comma 1, del TUIR). Esclusi dalla flat tax incrementale anche:

  • i redditi delle società di capitali, imputati ai soci a seguito dell’esercizio dell’opzione per la trasparenza fiscale delle società a ristretta base proprietaria (art. 116 del TUIR)
  • i redditi derivanti dall’esercizio di arti e professioni in forma associata, imputati ai singoli associati.

Flat tax incrementale per chi ha iniziato nel 2022 o 2023

Come detto la base imponibile della flat tax incrementale è calcolata facendo la differenza tra il reddito del 2023 e quello più alto tra il 2020, 2021 e 2022.

All’importo così determinato poi si applica una franchigia del 5% calcolata sul reddito più alto tra quelli del 2020, 2021 e 2022.
Sul reddito così determinato, nel limite massimo di 40.000 euro, si applica la “flat tax incrementale” del 15%.

Esempio

  • Reddito 2023 = 80.000 euro
  • Reddito 2022 = 60.000 euro
  • Reddito 2021 = 70.000 euro
  • Reddito 2020 = 50.000 euro
  • Differenza tra reddito 2023 e quello più alto del triennio = 80.000 – 70.000 = 10.000 euro
  • Calcolo franchigia = (70.000 x 5%) = 3.500
  • Base imponibile flat tax = (10.000 – 3.500) = 6.500 euro
  • Reddito che confluisce nel reddito complessivo ai fini IRPEF = (80.000 – 6.500) = 73.500 euro

Venendo al quesito del lettore, nella Circolare n. 18/E del 2023, l’Agenzia Entrate chiarisce che la flat tax incrementale trova applicazione in favore dei contribuenti che abbiano svolto la propria attività per almeno un’intera annualità tra quelle del triennio di riferimento (2020, 2021 e 2022). Quindi chi ha iniziato l’attività, ad esempio, a metà 2022 oppure la inizia nel 2023, non potrà applicare questo regime di imposizione.