Nell’attuale contesto sociale ed economico, osserviamo un significativo cambiamento nei ruoli all’interno delle famiglie italiane. Mentre in passato erano i genitori a sostenere economicamente i figli, oggi assistiamo a un’inversione di tendenza. Sempre più spesso, sono i figli a lavorare mentre i genitori rimangono a casa, in attesa di una nuova opportunità lavorativa o del raggiungimento dell’età pensionabile.

Questo fenomeno è il riflesso di un mercato del lavoro instabile, caratterizzato da frequenti perdite di impiego e difficoltà nel reinserimento professionale.

Una situazione questa che ha anche i suoi risvolti fiscali. Infatti, Quando un genitore non percepisce redditi o ha redditi molto bassi, può risultare fiscalmente a carico del figlio lavoratore. Questa condizione permette al figlio di beneficiare di specifiche detrazioni fiscali ai fini dell’IRPEF, con un conseguente alleggerimento del carico fiscale.

Requisiti reddituali

Ricordiamo che, la normativa italiana riconosce detrazioni “forfettarie” e su spese sostenute per i propri familiari a carico, a condizione che vengano rispettati determinati requisiti reddituali.

Per essere considerati fiscalmente a carico, i familiari devono avere un reddito complessivo, nell’anno d’imposta oggetto della dichiarazione, non superiore a determinate soglie:

  • 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili;
  • 4.000 euro, al lordo degli oneri deducibili, se si tratta di figli di età non superiore a 24 anni.

Nel rispetto dei requisiti reddituali sopra menzionati, possono essere considerati a carico di un contribuente, anche in assenza di convivenza:

  • il coniuge non legalmente ed effettivamente separato;
  • i figli, inclusi quelli adottivi, affidati o affiliati, indipendentemente dall’età, dallo status di studente o tirocinante.

È importante notare che, dal 1° marzo 2022, per i figli fino a 21 anni di età, la detrazione fiscale è stata sostituita dall’assegno unico INPS.

Figli con genitori a carico: serve la convivenza

Inoltre, rispettando il limite reddituale di 2.840,51 euro, possono essere considerati fiscalmente a carico del contribuente, purché vi sia convivenza:

  • il coniuge legalmente ed effettivamente separato;
  • discendenti dei figli;
  • genitori, compresi quelli adottivi;
  • generi e nuore;
  • suoceri;
  • fratelli e sorelle, anche unilaterali;
  • nonni e nonne.

Benefici fiscali per i figli con genitori a carico

Se un genitore non lavora o percepisce un reddito non superiore a 2.840,51 euro, può essere fiscalmente a carico del figlio lavoratore.

Questo permette al figlio di beneficiare delle detrazioni nella propria dichiarazione dei redditi, riducendo l’IRPEF dovuta o addirittura ottenendo un rimborso. È fondamentale che il genitore e il figlio convivano per poter usufruire di queste agevolazioni.

Volendo vedere qualcosa di positivo, dunque, anche se l’inversione dei ruoli familiari, con i figli che si fanno carico dei genitori, è una realtà sempre più diffusa in Italia, esistono strumenti come le detrazioni fiscali che possono alleviare il peso economico di tali circostanze.

Il modello 730 (e la dichiarazione redditi in genere) rappresenta un valido supporto per i figli che si trovano a sostenere economicamente i genitori, offrendo loro la possibilità di ridurre il carico fiscale e ottenere benefici concreti.

Riassumendo…

  • ruoli familiari invertiti: i figli lavorano mentre i genitori attendono nuova occupazione o pensione.
  • risvolti fiscali: figli con genitori a carico ottengono detrazioni IRPEF nella dichiarazione redditi
  • requisiti reddituali: reddito genitori sotto 2.840,51 euro e convivenza con i figli
  • vantaggi fiscali: riduzione IRPEF e/o rimborso per figli con genitori a carico.