Oggi si dice che ti serve uno speciale apparecchietto da applicare alla TV in modo che i bambini non possano guardare questo o quello. Ai miei tempi, non avevamo bisogno di un simile marchingegno. Mia madre era l’apparecchietto. Fine della storia“, affermava Ray Charles. Il ruolo della mamma, così come quello del papà, in effetti è centrale all’interno di ogni famiglia.

Punto di riferimento per i figli, non c’è mamma che non farebbe di tutto pur di garantire la felicità della propria prole.

Oltre all’aspetto affettivo, però, si deve fare i conti anche con questioni di ordine pratico. Ne sono un chiaro esempio le varie spese che bisogna fronteggiare per crescere e mantenere un figlio.

L’importanza degli aiuti economici alle famiglie

Non sempre, complice la crisi economica in atto, si dispone del denaro necessario a pagare i vari beni e servizi. In tale ambito, fortunatamente, giungono in aiuto dei contributi economici ad hoc, che aiutano perlomeno a tirare un sospiro di sollievo. Tra questi ad esempio si annoverano l’assegno unico universale per figli a carico e il bonus mamma da 1173 euro che verranno entrambi erogati anche nel corso del 2023.

Il bonus mamma 1173 euro sul conto pagati dal Comune

Proprio soffermandosi sul cosiddetto bonus mamma, meglio conosciuto come “assegno di maternità dei comuni“, si presenta come una prestazione assistenziale concessa dai Comuni e pagata dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale. Contributo riconosciuto a coloro che non possono beneficiare di alcuna altra forma di trattamento economico a sostegno della maternità, tale assegno può essere richiesto anche da coloro che hanno avuto un bambino in affidamento o in adozione nel periodo compreso dal 1° gennaio al 31 dicembre dell’anno in corso. È possibile accedere a tale misura a patto che la mamma interessata abbia un Isee di importo inferiore a 17.747,58 euro.

Come farne richiesta e importo

Le mamme aventi diritto, così come si evince dal sito dell’Inps, devono presentare apposita domanda

al comune di residenza al quale compete la verifica della sussistenza dei requisiti di legge per la concessione delle prestazioni (articoli 17 e seguenti del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 21 dicembre 2000), entro sei mesi dalla nascita del bambino o dall’effettivo ingresso in famiglia del minore adottato o in affido preadottivo”.

A tal fine si deve provvedere ad allegare il proprio certificato Isee, oltre a tutta una serie di altri documenti fondamentali, come ad esempio copia del documento di identità, codice fiscale, autocertificazione per dichiarare il rispetto dei vari requisiti necessari e l’Iban su cui si vuole ottenere l’accredito dell’assegno in questione.

A provvedere all’erogazione di tale bonus è l’Inps. L’importo dell’assegno viene rivalutato ogni anno in base alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo ISTAT. L’anno scorso era pari a 354,73 euro per cinque mesi, ovvero pari a massimo 1.773,65 euro. È possibile quindi presumere che anche quest’anno gli importi saranno all’incirca gli stessi.